25 marzo 2011

Roberto Civitella, sostiene con decisione i Referendum per fermare la privatizzazione dell’acqua e la corsa al Nucleare.


PIEDIMONTE MATESE. Roberto Civitella (nella foto) referente per l’Alto e Medio Casertano dell’Associazione di Protezione Ambientale FARE VERDE è intervenuto sulla necessità di sostenere i Referendum per fermare la privatizzazione dell’acqua e stoppare la corsa al Nucleare e che si terranno il prossimo 12 giugno. “Lancio un appello alla cittadinanza, alle associazioni ed a tutte le forze politiche affinché sostengano i tre quesiti a favore del mantenimento della gestione pubblica del servizio idrico e contro il ritorno al nucleare in Italia: se andrà a votare meno del 50% degli elettori, i quesiti non sarebbero validi” ci dice Civitella. “Chiedo il massimo sostegno ai referendum contro la privatizzazione dell’acqua la cui gestione deve restare pubblica - spiega Civitella - in quanto, se non dovessero passare i due quesiti, quasi tutte le gestioni acquedottistiche dovranno essere affidate ai privati entro il 31 dicembre 2011 con il gravissimo rischio – avverte il referente di Fare Verde - di ledere l'autonomia dei consigli comunali nel programmare modelli più opportuni in funzione delle esigenze dei propri territori. L'acqua - rimarca Civitella - non deve essere considerata una merce qualunque, ma un bene indisponibile dei cittadini”. Civitella interviene anche sul referendum antinucleare che tocca ancora più da vicino l’Alto Casertano: “Ancora più importante per il futuro del nostro territorio è andare a votare contro il ritorno del nucleare, non solo perchè quello che sta accadendo in Giappone è la drammatica conferma che il nucleare sicuro non esiste. Senza lanciare allarmismi - sottolinea Civitella - rammento a quanti se ne fossero dimenticati che il nostro territorio, che tra l’altro conosce bene il dramma dei terremoti, è sede della centrale nucleare dismessa del Garigliano meglio conosciuta come la Palla Bianca di Sessa Aurunca. La preoccupante novità – avverte Civitella - è che la Consulta ha recentemente confermato il parere obbligatorio ma non vincolante delle Regioni per lo sfruttamento dell’energia nucleare sul proprio territorio. In sostanza, anche se il governatore Caldoro non dovesse essere daccordo con il Governo sulla riattivazione della centrale di Sessa Aurunca, il NO opposto dalla Regione Campania sarebbe comunque ininfluente”. Oltre ai comuni aderenti al Consorzio Idrico della Provincia di Caserta che è un soggetto giuridico interamente a capitale pubblico (in passato sono saltati diversi tentativi di privatizzazione della gestione del servizio idrico) tutti gli enti municipali dell’Alto Casertano gestiscono in proprio le proprie risorse idriche e le acque reflue tramite dipendenti in organico. Costruita nel 1959 ne terminata nel 1963 la centrale nucleare del Garigliano appartiene alla prima generazione degli impianti nucleari ed iniziò la produzione di energia elettrica già nel 1964 ed è stata definitivamente disattivata nel 1982, il completamento dello smantellamento degli impianti ed il condizionamento dei rifiuti radioattivi ancora oggi contenuti nel deposito della centrale è previsto entro il 2019.

Pietro Rossi