17 febbraio 2011

Una storia di luce Salvatore Nardelli.


Grazzanise. A un mese dalla morte del giovane Salvatore Nardelli (nella foto), di Grazzanise, di anni 33, vogliamo ricordare questo giovane con affetto, ma anche con uno sguardo di luce e di fede che ha accompagnato tutta la sua vita, ma in modo particolare il momento della sua malattia. Ricordare una persona non significa piangere, rimpiangere una persona; ma significa vivere con essa, sentirla ancora di più presente nella nostra vita. Salvatore, era un giovane di 33 anni, di Grazzanise (Ce), artista, amante della vita, della bellezza e delle cose semplici. In un particolare momento della sua esistenza ha scoperto la sua malattia che lo ha accompagnato in questo ultimo tempo. Sin dal giorno in cui ha scoperto di avere un tumore ha accolto docilmente il piano amorevole di Dio sulla sua vita: la madre, infatti, continuamente gli ripeteva di affidarsi solamente a Dio. Così ha fatto, Salvatore, in questo anno e mezzo: tra alti e bassi, tra momenti di gioia e di fatica ha accolto, ha accettato e ha sopportato il dolore che pian piano lo stava consumando. Il ricordo di Salvatore è sicuramente per tutti noi un ricordo di luce, di serenità, di pace: chi l’ha visto negli ultimi giorni rimaneva stupito dalla serenità con cui stava accogliendo il progetto di Dio sulla sua vita. Salvatore sapeva, era consapevole del suo prossimo e vicino incontro con Dio, ma non voleva dirlo a chi gli stava intorno e soffriva, ma lui sapeva…stava preparando tutto: il canto che a lui tanto piaceva, i fiori bianchi, il vestito più semplice e più bello…Ormai era pronto, stava andando incontro a Dio, infatti pochi giorni prima della sua morte a chi gli chiedeva se riconosceva o sentiva la presenza di Dio in questo momento di malattia, rispondeva: «Se Dio non fosse con me in questa malattia sarei solo un disperato, invece sono certo di essere nelle mani di Dio». Negli ultimi giorni chi gli è stato vicino descrive l’immagine di un Salvatore sereno, non sofferente (o almeno non lo dava a vedere), pronto ad andare incontro al suo Dio. Eccoci arrivati al 17 gennaio 2011 intorno alle ore 12 Salvatore è pronto, ha capito, guarda per l’ultima volta la sua mamma con una dolcezza e una serenità e così chiude gli occhi ed esala l’ultimo respiro. Tante persone, tanti giovani accorrono a salutare, a vedere per l’ultima volta su questa terra Salvatore, vestito a festa, come uno sposo. Il 18 gennaio, il suo funerale è una festa: fiori bianchi, confetti, vestito da sposo, messa della risurrezione con i paramenti liturgici bianchi, i tanti amici e giovani dell’Oasi stretti intorno alla sua bara bianca a cantare canti di gioia, di lode e il suo canto preferito che è una preghiera di San Francesco dove dice “illumina le tenebre del cuore mio” (questa è la frase che tanto piaceva a Salvatore). È così che, a distanza di un mese dalla sua morte, vogliamo ricordare questo giovane: nella gioia, nella serenità, nella forza e nel coraggio di lottare fino all’ultimo per la sua vita. Questo è il messaggio più bello che Salvatore lascia a noi, questi sono i valori che sempre hanno caratterizzato la sua vita. Ciao TOTORE, come affettuosamente ti chiamavano; come angelo del Paradiso veglia su di noi e prega per tutti noi!

Frate Fabio Nardelli da Assisi