27 febbraio 2011

SEQUESTRATE MIGLIAI DI MAGLIETTE “MIRACOLOSE” PER CICLISTI.


Come dimostrano anche i più recenti episodi di cronaca, non vanno mai in pensione le fervide menti di delinquenti e truffatori di ogni risma, che escogitano sempre nuovi campi in cui esercitare le loro malsane attività e dare libero sfogo al loro più che inaccettabile desiderio di poter disporre di tutto e di tutti e, quindi, di fare soldi vessando e traendo in inganno i loro simili. L’ultima “trovata” dell’esercito di furfanti che si da un gran da fare anche dalle nostre parti è costituita da una “geniale” quanto fasulla invenzione, quella delle magliette che, stando alle false promesse dei loro produttori e propositori, consentono a chi le indossa di migliorare la loro circolazione sanguigna e persino di accelerare le loro capacità di recupero al termine di uno sforzo fisico. Ciclisti e gestori di negozi di articoli sportivi per amanti delle “due ruote” tra i più bersagliati dagli ideatori di questo nuovo progetto truffaldino, che si vedono proporre le magliette “miracolose” a prezzi più o meno abbordabili. Tutto liscio, fino quando nell’ “affaire” sono entrati la Procura della Repubblica di Torino, che ha avuto il merito e l’onore di dare il via alla campagna di sequestri scattata in buona parte del territorio nazionale, e i Carabinieri del Nucleo Anti Sofisticazioni. A dare corso all’operazione, che ha interessato anche qualche punto-vendita della provincia di Latina, con acquirenti-creduloni di più di un centro di Terra di Lavoro, l’iscrizione nel registro degli indagati di un imprenditore di un Comune alla periferia di Milano, che importava, direttamente da una casa di produzione estera, una “portentosa” sostanza pastosa che, spalmata sulle magliette dei “miracoli”, indossate da chi, sportivo ciclista o di altro genere, si ritrovasse nella condizione di dover recuperare le forze dopo un intenso sforzo fisico, avrebbero potere di far riguadagnare più rapidamente del solito a chi le indossa il proprio equilibro biochimico e psicofisico. Niente di più falso, ovviamente. L’insano commercio, che, secondo chi da denunciato la cosa alla Magistratura, poteva addirittura procurare danni da irritazione interna ed esterna ai corpi di quanti, loro malgrado, si fossero ritrovati a contatto con le molecole “incriminate”, ha subito una salutare battuta d’arresto grazie proprio all’intervento dei Tutori dell’Ordine chiamati in causa, che ci stanno dando dentro d lrna per limitare al minimo le ripercussioni negative del più che negativo fenomeno di cui trattiamo.

Daniele Palazzo