15 gennaio 2011

Il Sindaco di Castello del Matese Tonino Montone replica alle accuse sul cattivo funzionamento dei depuratori.


COMUNICATO STAMPA

La recente notizia apparsa sul Corriere del Mezzogiorno, riguardo l’inquinamento della sorgente Maretto da parte dei depuratori di Castello è falsa. E’ doveroso, dunque, da parte di questa Amministrazione fornire un contributo per una CORRETTA INFORMAZIONE ai cittadini ed a tutti gli abitanti del Matese.

Gli articoli fanno riferimento al mancato o parziale funzionamento dei depuratori di Castello ed al conseguente inquinamento della sorgente del Maretto, citando una indagine provinciale ARPAC del 2009 e uno studio del locale Gruppo Speleologico del Matese del 2010.

L’indagine Arpac, dal titolo “La Raccolta ed il Trattamento delle acque reflue urbane nella Provincia di Caserta”, come giustamente citato nell’articolo del Corriere del Mezzogiorno, si riferisce, come detto, ad un lavoro del settembre 2009. Ebbene nelle circa 100 pagine del rapporto, senza essere scienziati, leggiamo un dato preoccupante per la depurazione nella nostra Provincia, che diventa allarmante nel nostro Bacino Volturno. I dati sotto riportati sono eloquenti: su circa 90.000 ab. solo le acque delle fogne che servono 26.000 ab. sono regolarmente depurate.

bacino

Totale (ab.)

Depurati (ab.)

parzialmente depurati (ab.)

non depurati (ab.)

Volturno

86.935

26.255

24.830

35.850

Per quanto concerne l’egregio lavoro svolto dal Gruppo Speleologico del Matese, dal titolo “Contributo per la ricerca delle cause di inquinamento delle acque della sorgente Maretto” lo stesso ipotizza che la causa dell’inquinamento della sorgente Maretto potrebbe essere ricercata negli scarichi del Vallone Cila e nell’inghiottitoio denominato Pincera “Cp79” posto a mt. 514 s.l.m. Il lavoro si conclude suggerendo che per capire l’eventuale inquinamento bisogna effettuare campionamenti delle acque sia superficiali che sorgentizie per accertare se il Vallone Cila è il veicolo principale dell’inquinamento del Maretto.

I concittadini, allarmati, mi hanno chiesto: ma allora in questo disastro i depuratori di Castello inquinano il Maretto?

La risposta è semplice e chiara: NO, e per due ordini di motivi:

1) I nostri due depuratori (Purgatorio e Campo di Chino) funzionano e l’acqua allo scarico rientra nelle tabelle previste dalla Legge. Questo lo sappiamo in quanto, oltre alle analisi effettuate dall’Arpac, in regime di autocontrollo il Comune di Castello effettua regolarmente le sue analisi: le ultime a nostra disposizione sono del 05/01/2011 ed il loro esito attesta parametri di conformità. Il risultato non è casuale, ma frutto di una programmazione svolta negli anni, quando forse queste tematiche non facevano notizie.

2) I nostri due depuratori (Purgatorio e Campo di Chino) hanno come corpo recettore il Vallone Cila ad una quota rispettivamente di mt. 270 e di mt 360 s.l.m.: cioè ad una altezza inferiore di circa 250 e di 150 mt. al sito del citato Inghiottitoio Pincera CP 79 (514 mt. s.l.m.).

Ma vi è di più.

Premesso che il Vallone Cila (confine tra Castello e Piedimonte) è corpo recettore dei nostri due impianti di depurazione e confina con l’ex discarica del Comune, negli anni passati, essendo a conoscenza dei continui inquinamenti del Maretto, ci siamo preoccupati e ci siamo mossi seguendo, di nostra iniziativa, le linee tracciate oggi dal gruppo Speleologico. In particolare:

1) abbiamo provveduto a ristrutturare i nostri due impianti di depurazione (2006-2010) che abbiamo trovato nel 2005 entrambi non funzionanti, tanto che il risultato è quello di avere oggi scarichi conformi alla legge;

2) abbiamo provveduto, grazie ad un finanziamento specifico della Regione Campania, ad effettuare le indagini preliminari sull’ex discarica comunale (sito potenzialmente inquinante). Nello specifico nel 2006 abbiamo effettuato le analisi delle acque superficiali del Vallone Cila sia a monte che a valle del sito ex discarica, il tutto avvertendo contestualmente l’ARPAC della data dei prelievi. I risultati hanno escluso potenziali inquinamenti del sito ex discarica nel Vallone Cila;

3) in ogni caso nel 2008 abbiamo programmato il “Risanamento ambientale delle acque reflue urbane nell’incisione orografica Cila” presentando istanza di finanziamento con progetto definitivo alla Regione Campania nel mese di gennaio 2009.

Per quanto sopra crediamo di aver provveduto, con la doverosa sensibilità ambientale di amministratori, a porre in essere tutte le azioni che credevamo necessarie ed opportune per contribuire alla Tutela dell’Ambiente in tempi non sospetti.

Le analisi, i progetti e tutte le attività sopra citate, adempiute da questa Amministrazione, sono a disposizione di chiunque voglia prenderne visione. Il Sindaco

Antonio MONTONE di Vittorio