04 ottobre 2010

Storico “incontro di Amicizia italo-uzbeko” a Tashkent.


Si è svolto il 30 settembre a Tashkent, capitale della Repubblica dell’Uzbekistan, la perla dell’Asia centrale, il primo storico “incontro di Amicizia italo-uzbeko”. Protagonisti dell’evento sono stati i fratelli Ivan, Pavel, Elena e Irina NENNO di Tashkent, che hanno incontrato l’avv. Vittorio Giorgi, cultore di storia dell’emigrazione ed esperto in cooperazione con l’Uzbekistan. I fratelli NENNO vantano antichi legami con l’Italia. Tutto comincia alla metà del 1800, quando circa duemila italiani dalla Puglia, Liguria e Campania si trasferirono nell’allora Russia zarista per lavorare le fertili terre vicino la città portuale di Kerch, in Crimea. Nel 1942, in piena Seconda guerra mondiale, tutti gli italiani residenti a Kerch (uomini, donne, bambini) vennero deportati in Kazakistan, per ordine di Stalin, con l’accusa di popolo traditore. Circa due terzi morirono nel tragitto effettuato in carri piombati, per fame e malattie, oppure nei luoghi di destinazione per il freddo e i maltrattamenti. Finita la guerra, dopo la denuncia dei crimini staliniani ad opera di Kruscev, la maggior parte ritornò in Crimea, dove però ogni loro bene era stato confiscato e mai più restituito, alcuni restarono in Kazakistan, altri invece si spostarono in Russia e in Uzbekistan. E proprio a queste vicende storiche si ricollegano i fratelli NENNO, nati alla fine degli anni ‘40 in Kazakistan, dove i loro genitori erano stati deportati, e poi trasferitisi in Uzbekistan. Animato da finalità umane e culturali, l’incontro di Amicizia si è svolto a Tashkent nella residenza privata dell’Ambasciatore Italiano Giovanni Ricciulli, che ha dato il benvenuto con un piacevole rinfresco, dimostrando grande sensibilità e disponibilità. Nel corso dell’incontro è poi giunto da Rapallo, via telefono, il caloroso saluto del prof. Giulio Vignoli, autore del libro “L’olocausto sconosciuto. Lo sterminio degli italiani di Crimea” e promotore dell’incontro, che anche a nome di Giulia Giacchetti Boico (coautrice del libro e presidente di Cerkio, associazione degli Italiani di Kerch) ha voluto ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile questo straordinario evento. Al termine i fratelli NENNO hanno dichiarato che si è trattato del loro primo contatto con l’Italia e gli italiani, ed hanno poi espresso il desiderio di poter visitare la Terra dei loro antenati ed imparare la lingua italiana. Possa questo loro desiderio diventare realtà!