04 ottobre 2010

SANTORO PROPONE UNA MAPPATURA COMPLETA DELL’ESISTENZA DI ETERNIT NELLA MEDIA VALLE DEL VOLTURNO.


BAIA LATINA. L’amianto in Italia è stato messo al bando nel 1992, tuttavia è indispensabile cercare di smaltire quello che è ancora in circolazione. Tuttavia è necessario capire che esiste una fascia di popolazione che, nel momento storico caratterizzato ancora dall'inconsapevolezza dei rischi, è entrata in contatto con questa sostanza. L’esposizione professionale ha interessato milioni di persone tra carpentieri, operai industriali, dei cantieri edili, dell’industria naval meccanica, elettricisti, ferrovieri, caldaisti. Pur tuttavia, consapevoli dei rischi, oggi assistiamo alla scelleratezza più assoluta. Quella di abbandonare lungo le stradine di campagna, o sulle sponde del fiume Volturno, cumuli di lastre di eternit forse pensando che cosi facendo mettiamo a posto la nostra coscienza. Invece, cosi facendo, aumentiamo fortemente il rischio di contatto a quanti per loro sventura si trovano di passaggio per quei luoghi che forse ritenendoli incontaminati sono meta delle proprie passeggiate durante il tempo libero. Nella media valle del Volturno, dichiara Michele Santoro Commissario provinciale dell’Associazione ASTRAmbiente – Associazione scientifica per la tutela delle risorse ambientali, negli anni passati l’utilizzo di amianto è avvenuto soprattutto in agricoltura, nell’edilizia e nelle infrastrutture. Basti pensare che molte forse moltissime coperture di capannoni per il ricovero di animali sono state realizzate in eternit. Moltissime canne fumarie di civili abitazioni sono state realizzate in eternit. Moltissimi serbatoi di accumulo di acqua potabile per il consumo umano nelle nostre abitazioni erano di eternit. E per finire diversi acquedotti pubblici e privati sono di eternit. Nella sostanza, l’eternit in passato ha trovato vasta e diffusa applicazione in attività a noi molto vicine della vita quotidiana. Oggi, invece, che tutti abbiamo preso coscienza dei rischi dovuti alla presenza di tale sostanza, non riusciamo a debellare e quindi a dismettere quello che da tutte le parti viene considerato un rischio per la nostra salute. Eppure le nuove tecnologie, sviluppatesi nel campo ambientale e dell’energia alternativa – pulita – consentono per esempio di sostituire le coperture di eternit con pannelli fotovoltaici per la produzione di energia pulita contribuendo in tal modo all’incremento economico dell’azienda favorendo contemporaneamente la bonifica e salvaguardia dell’ambiente naturale. La dismissione dell’amianto, continua Michele Santoro, rappresenta una ulteriore sfida, per la tutela e salvaguardia del nostro territorio di cui l’Associazione “ASTRAmbiente” intende farsi carico. Nei prossimi giorni sarà organizzata una riunione, operativa, con tutti e responsabili comunali per procedere ad una capillare ricognizione del territorio in modo da ottenere una mappatura concreta della reale esistenza di eternit sul territorio della Media valle del Volturno con specifico riferimento ai tanti cumuli abbandonati.

Pietro Rossi