PIEDIMONTE MATESE. Nuovo intervento del Senatore della Repubblica Avv. Carlo Sarro (nella foto) sulla proposta di delibera al vaglio della seduta del Consiglio Comunale di martedì ed avanzata dall’amministrazione comunale per rescindere il contratto per la gestione del servizio di raccolta dei rifiuti con il Consorzio Unico di Bacino delle Province di Napoli e Caserta, una proposta ritenuta sin dall’inizio di dubbia legittimità dal Senatore Sarro che, anche in risposta alle affermazioni rese alla stampa dal Sindaco Cappello, dichiara quanto segue:
“Il Sindaco Vincenzo Cappello cita a sproposito la nota del 21 settembre della Ragioneria Generale dello Stato che non autorizza affatto il Comune di Piedimonte Matese “a rescindere il contratto per il servizio” di igiene urbana attualmente in essere con il Consorzio Unico; con essa, infatti, il Ministero chiarisce unicamente che, in presenza di un grave inadempimento del Consorzio nella gestione del servizio, il Comune ha la possibilità, in linea teorica, di risolvere il contratto nelle forme previste dal Codice Civile, quindi a seguito di un accertamento giudiziale avente efficacia costitutiva. Ciò premesso rinvio al Sindaco Cappello “l’invito a studiarsi i documenti prima di parlare”. Con la mia lettera, inviata al Presidente del Consiglio Comunale il 29/09/2010, ho espressamente richiamato il parere reso dal Dipartimento della Protezione Civile, con nota prot. DPC/CD0000734 di pari data, con il quale la massima Autorità Amministrativa in materia di gestione dei rifiuti in Campania, afferma, che non è praticabile “l’affidamento da parte delle Amministrazioni Comunali, già facenti parte della compagine consortile di Napoli e Caserta, dei servizi contemplati dal cennato art. 11 comma IIter, anche al fine di evitare illegittime ed antieconomiche duplicazioni di attività che verrebbero ad essere rese tanto dal consorzio di Napoli e Caserta, che ex art. 12 del D.L. 195/2009 continua a svolgere in via ordinaria, quanto dalla pletora dei soggetti nominati dalle singole Amministrazioni Comunali affidatarie dei servizi in parola”. Inoltre, con la stessa lettera ho richiamato l’attenzione dei Consiglieri Comunale a considerare attentamente i presupposti indicati dal Dipartimento per il ricorso all’affidamento del servizio, vale a dire la sussistenza di gravi situazioni di peculiare criticità, debitamente rilevate dall’Ufficio Territoriale del Governo di Caserta ed il superamento del limite demografico dei 15.000 abitanti stabilito dall’art. 4 del D.L. 172/2008. Ho ritenuto doveroso segnalare all’attenzione del Consiglio Comunale la delicatezza dell’argomento e l’avviso espresso in materia dal Dipartimento della Protezione Civile. Da ultimo, ricordo al Sindaco Cappello che durante la mia sindacatura l’affidamento del servizio al Consorzio CE/1 fu effettuato per il tramite della società partecipata “Matese Ambiente”, perché a tanto costretti da una ordinanza del mitico Bassolino, all’epoca Commissario Straordinario per l’emergenza rifiuti in Campania; il tutto, nel pieno rispetto di quella ferrea logica di potere, propria del centro-sinistra (schieramento al quale Cappello dovrebbe ancora appartenere) che, a quel tempo, amministrava la Regione, il Consorzio CE/1 e la stessa società Matese Ambiente. Infine il Sindaco mi invita a chiarire in Consiglio la questione: sarò ben lieto di farlo purchè il Consiglio Comunale – diversamente da quanto accade sistematicamente – venga convocato non in coincidenza con i lavori del Senato!”
“Il Sindaco Vincenzo Cappello cita a sproposito la nota del 21 settembre della Ragioneria Generale dello Stato che non autorizza affatto il Comune di Piedimonte Matese “a rescindere il contratto per il servizio” di igiene urbana attualmente in essere con il Consorzio Unico; con essa, infatti, il Ministero chiarisce unicamente che, in presenza di un grave inadempimento del Consorzio nella gestione del servizio, il Comune ha la possibilità, in linea teorica, di risolvere il contratto nelle forme previste dal Codice Civile, quindi a seguito di un accertamento giudiziale avente efficacia costitutiva. Ciò premesso rinvio al Sindaco Cappello “l’invito a studiarsi i documenti prima di parlare”. Con la mia lettera, inviata al Presidente del Consiglio Comunale il 29/09/2010, ho espressamente richiamato il parere reso dal Dipartimento della Protezione Civile, con nota prot. DPC/CD0000734 di pari data, con il quale la massima Autorità Amministrativa in materia di gestione dei rifiuti in Campania, afferma, che non è praticabile “l’affidamento da parte delle Amministrazioni Comunali, già facenti parte della compagine consortile di Napoli e Caserta, dei servizi contemplati dal cennato art. 11 comma IIter, anche al fine di evitare illegittime ed antieconomiche duplicazioni di attività che verrebbero ad essere rese tanto dal consorzio di Napoli e Caserta, che ex art. 12 del D.L. 195/2009 continua a svolgere in via ordinaria, quanto dalla pletora dei soggetti nominati dalle singole Amministrazioni Comunali affidatarie dei servizi in parola”. Inoltre, con la stessa lettera ho richiamato l’attenzione dei Consiglieri Comunale a considerare attentamente i presupposti indicati dal Dipartimento per il ricorso all’affidamento del servizio, vale a dire la sussistenza di gravi situazioni di peculiare criticità, debitamente rilevate dall’Ufficio Territoriale del Governo di Caserta ed il superamento del limite demografico dei 15.000 abitanti stabilito dall’art. 4 del D.L. 172/2008. Ho ritenuto doveroso segnalare all’attenzione del Consiglio Comunale la delicatezza dell’argomento e l’avviso espresso in materia dal Dipartimento della Protezione Civile. Da ultimo, ricordo al Sindaco Cappello che durante la mia sindacatura l’affidamento del servizio al Consorzio CE/1 fu effettuato per il tramite della società partecipata “Matese Ambiente”, perché a tanto costretti da una ordinanza del mitico Bassolino, all’epoca Commissario Straordinario per l’emergenza rifiuti in Campania; il tutto, nel pieno rispetto di quella ferrea logica di potere, propria del centro-sinistra (schieramento al quale Cappello dovrebbe ancora appartenere) che, a quel tempo, amministrava la Regione, il Consorzio CE/1 e la stessa società Matese Ambiente. Infine il Sindaco mi invita a chiarire in Consiglio la questione: sarò ben lieto di farlo purchè il Consiglio Comunale – diversamente da quanto accade sistematicamente – venga convocato non in coincidenza con i lavori del Senato!”
Fonte: Comunicato Stampa Sen. Carlo Sarro