23 ottobre 2010

Acqua, lotta agli sprechi.


PIEDIMONTE MATESE. Il Movimento Speranza Provinciale Alto Casertano in un’ottica di partecipazione attiva alle problematiche territoriali pone all’Amministrazione Comunale una serie di quesiti, irrinunciabili, per chi vuole essere consapevole sul corretto utilizzo della risorsa acqua (oramai preziosissima) e delle risorse economiche provenienti dalle tasse che molti cittadini pagano per i servizi idrici e depurativi. Dire che l’acqua è un bene pubblico rappresenta un principio sacrosanto ma chiedere com’è utilizzata e distribuita agli utenti, è doveroso da parte della cittadinanza attiva. Leggiamo dal documento “La raccolta e il trattamento delle acque reflue urbane nella Provincia di Caserta” pubblicato dall’Arpac a settembre 2009, che l’impianto di depurazione di Piedimonte Matese è autorizzato allo scarico dal 14/02/2008 ma, alla data dell’ultimo prelievo (22/09/2009) pur essendo il campione conforme, è parzialmente “bypassato, la disinfezione è disattiva e c’è un eccesso di fanghi nell’ossidazione”. Il che significa che l’Ente di controllo dichiara la non corretta funzionalità del depuratore stesso. Chiediamo allora all’Amministrazione quali provvedimenti abbia attuato per far fronte a tali inconvenienti. Il non funzionamento della disinfezione significa immettere microrganismi patogeni nel torrente Torano! Il parziale bypass può voler dire che le portate in arrivo al depuratore siano superiori a quelle attese e che si scarichino acque non trattate. Qualora l’Amministrazione sia in possesso di dati diversi e più recenti di quelli dell’Arpac, ne chiediamo la divulgazione. Riteniamo allora che la problematica posta sia strettamente connessa con la funzionalità della rete idrica. Chiediamo pertanto:

-se è vero che nella rete idrica ci sono notevoli perdite, che verosimilmente si sversano in fognatura;

-se l’Amministrazione ha confrontato negli anni la quantità di acqua immessa nella rete cittadina e quella che è stata poi fatturata agli utenti. Potrebbero esserci, infatti, allacci abusivi che aumentano senza controllo la quantità di acqua prelevata e scaricata. L’Amministrazione quali provvedimenti ha adottato per verificare questi allacci? -se l’Amministrazione procede ai controlli periodici di legge per verificare la potabilità delle acque nella rete idrica. -quali benefici abbiano portato i lavori eseguiti sulla rete stessa negli anni.

-se non sia opportuno, prima di realizzare costosi (anche se utilissimi) sistemi di telecontrollo abbiamo recentemente letto sulla stampa locale di lavori a farsi in proposito , rilevare sul campo le questioni di base che abbiamo posto, ricostruendo il reale funzionamento della rete idrica e fognaria, individuando le perdite e gli allacci abusivi, misurando prima le portate effettive e verificando il funzionamento degli impianti di sollevamento e del depuratore. Quest’ultimo è da anni affidato in manutenzione a ditta esterna, pagata comunque con i soldi dei cittadini. -Chiediamo, alla luce della sentenza della Corte Costituzionale 335/2008 e della legge 13/2009 (art. 8-sexies), se ci sono stati periodi d’inattività temporanea del servizio di depurazione. Ci aspettiamo risposte che vadano di là dalla considerazione che l’attuale Amministrazione, insediata da 3 anni, non sarebbe responsabile degli interventi di quelle precedenti e che mostrino invece la volontà di superare finalmente gli annosi problemi che doverosamente portiamo all’attenzione pubblica.

Ranieri Vitagliano