05 luglio 2010

Il Piano Regionale Estrattivo è ancora attivo, nel senso che nessuna delibera di Giunta Regionale l’ha mai abolito e potrebbe essere attualizza presto

PIEDIMONTE MATESE. Dapprima era passato sotto traccia, senza peso. Poi non se è riparlato più soprattutto perché l’attenzione è stata spostata altrove, ma il P.R.A.E. (Piano Regionale Estrattivo) è ancora attivo, nel senso che nessuna delibera di Giunta Regionale l’ha mai abolito, ed anzi potrebbe essere attualizzato da un momento all’altro, viste anche le pressione che stanno continuando sempre sotto traccia altrove nei confronti dei cavaioli. Sancito dalla penna di Antonio Bassolino, Governatore pro -tempore, con un accondiscendenza incredibile dell’allora presidente della provincia Sandro De Franciscis, il piano estrattivo che riguarda in particolar modo Piana di Monte Verna, Castel Campagnano e soprattutto Caiazzo è impressionante, 120 milioni di metri cubi da recuperare nei prossimi anni. E’ come se in sol colpo il Monte Verna, oppure Monte Carmignano venissero eliminati dal paesaggio, visto che 120 milioni di metri cubi rappresentano una collina media di circa 400-500 metri di altezza. Per non parlare poi del caos traffico che ne scaturirebbe, cioè la mole di camion ed altri mezzi d’opera che attraverserebbero lo stesso centro di Caiazzo, per portare a destinazione tutto il materiale raccolto, sia esso calcare che argilloso. Il problema, ovviamente ancora oggi non può essere avvertito dalla cittadinanza locale, ma provate a chiedere ai residenti del quartiere di Santa Lucia, a Caserta, come si vive in una zona dove transitano quotidianamente 100- 120 camion provenienti da un’unica direzione. Già di per se, la questione del traffico a Caiazzo è davvero annosa per tutti, visto che la provinciale 336 che l’attraversa è ad alta densità di percorrenza. Figurarsi con un inizio di attività estrattiva nelle periferie caiatine e nelle immediate zone centrali. In ogni caso parlando della questione centrale, cioè del piano cave, ed ad una sua paventata attivazione, va registrato che almeno la società civile non sta con le mani in mano e diversi comitati civici dei paesi prossimi all’invasione di Tir e trivelle si stanno mobilitando da anni per chiedere un intervento “riparatore” da parte della Regione Campania, visto che questo PRAE così com’è e soprattutto viste le rimostranze di molti sindaci con manifesti e manifestazioni, non è proprio impeccabile. Basti pensare che secondo i suoi ideatori, negli impasti di cemento, potrebbero finirvi anche le ossa dei defunti, atteso che sulla carta il Cimitero di Villa Santa Croce, frazione situata tra Caiazzo e Piana di Monte Verna sparirà perché… zona estrattiva!