17 giugno 2010

GLI INSEGNANTI PRECARI DI CASERTA, DICHIARANO LA LORO VICINANZA AI LAVORATORI DI POMIGLIANO, COMMENTANDO IL DISCUTIBILE ATTEGGIAMENTO DEI SINDACATI.


CASERTA. Gli accordi presi tra alcuni sindacati e la Fiat di Pomigliano, rischiano di innescare un meccanismo che porterà a breve, ad una cancellazione di ogni diritto sociale, conquistato in secoli di lotte. Si rischia che l’accordo di Pomigliano, faccia scuola in altri settori della contrattazione lavorativa. E’ di questi giorni, la notizia dell’accordo tra alcuni sindacati e la Fiat di Pomigliano. Si rammenta che, le condizioni imposte, ampiamente e facilmente accettate da alcune associazioni di categoria, aboliscono ogni forma di democrazia per i lavoratori. Sarà sanzionato lo sciopero, fino al licenziamento, i giorni di malattia non saranno retribuiti, non ci sarà la pausa mensa, per cui si potrà lavorare per otto ore consecutive. I toni dei vertici dell’industria torinese, sono stati estremamente minacciosi: prendere o lasciare, queste sono le nostre condizioni, altrimenti andremo a produrre in Polonia. Siamo vicino a questi lavoratori- dichiara Caterina Russo responsabile insegnanti precari Caserta- ed alla Fiom che, sta cercando di tutelare micro-diritti e condizioni di lavoro dignitose. Sorge spontaneo pensare come l’Unione Europea sia stata in questi anni severa nel tenere chiuse le sue porte d’ingresso, a quei Paesi, dove non c’erano democrazia nè diritti sociali. Ci si chiede –continua Russo - come mai non intervenga affinché questi diritti vengano ripristinati e rispettati. Un soggetto, come l’Unione, dovrebbe sanzionare tali atteggiamenti e far sì che, industrie che sottopongono i lavoratori a ricatti, non producano in Europa e neanche in Polonia che fa parte di essa. Non vorremmo sospettare che, con la scusa della crisi, si calpesti la dignità lavorativa, sociale e morale dei lavoratori e solo per proteggere misere lobby di potere.


Fonte: COMUNICATO STAMPA INSEGNANTI PRECARI CASERTA
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