17 aprile 2010

IL PIANO DI RAZIONALIZZAZIONE OSPEDALIERA COLPISCE ANCHE CASERTA.


CASERTA. Chiudono definitivamente l'Ospedale di Teano e il Palasciano di Capua, diventando così Poliambulatori, centri resideziali o strutture specialistiche, salvo (al momento) l'Ospedale di Piedimonte Matese. Oltre mille posti letto in meno, 10 ospedali riconvertiti e altri 17 accorpati con strutture limitrofe. Sono i numeri principali del piano di razionalizzazione ospedaliera messo a punto dal subcommissario alla sanità campana, Giuseppe Zuccatelli. Una manovra anti-deficit che il commissario e governatore uscente Antonio Bassolino ha invece scelto di non firmare e che avrebbe dovuto essere consegnata ieri al governo. L’obiettivo principale è la riduzione dei ricoveri, che dovranno passare da 831.088 a 603.259 attraverso una riorganizzazione della rete ospedaliera che punta al risparmio di 150 milioni di euro in tre anni. Un passo fondamentale sarà la riconversione di 2.119 posti letto per acuti in posti per riabilitazione e lungodegenza. A conti fatti, si passerà da 19.726 posti letto a 18.725.Il disegno strategico di Zuccatelli, che recepisce le linee guida del piano ospedaliero approvato dal Consiglio regionale il 31 ottobre del 2008, prevede la divisione del territorio in aree di intervento con quattro grandi poli che costituiranno la rete del trauma center e saranno attrezzati per curare anche le malattie più gravi: il Cardarelli e l’Ospedale del Mare in provincia di Napoli, il Ruggi a Salerno e il Rummo a Benevento. Una differenza sostanziale rispetto a quanto stabilito dal Consiglio che aveva tutelato il principio della territorialità (un ospedale di riferimento in ogni provincia).Una rivoluzione attende, poi, i piccoli ospedali della Campania: i presìdi di Bisaccia, Sant’Agata dei Goti, Cerreto Sannita, San Bartolomeo in Galdo, Teano, Palasciano, il Loreto Crispi di Napoli e gli ospedali di Ravello, Agropoli e Roccadaspide verranno trasformati in poliambulatori o centri residenziali o strutture specialistiche...

C.S.