02 aprile 2010

IL COMUNE DI SAN GREGORIO MATESE CONDANNATO PER CONDOTTA ANTISINDACALE.


SAN GREGORIO MATESE. La FPS CISL e la UIL FPL di Caserta e provincia hanno ottenuto, dal giudice del lavoro presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, la condanna del Comune di San Gregorio Matese per comportamento antisindacale. L'Amministrazione, prima di deliberare il fabbisogno del personale, aveva omesso di attivare lo strumento dell'informazione preventiva, prevista dal contratto collettivo e dalle leggi in caso di questioni occupazionali, andando incontro ad una denuncia da parte delle organizzazioni sindacali, assistite dall'avvocato Domenico Carozza, e ad un ricorso che richiamava la normativa che obbliga gli Enti locali a concertare con il Sindacato tutto ciò che riguarda i processi occupazionali. Anche di fronte a questi rilievi, l'ente locale si è difeso in giudizio asserendo che l'attuazione dell'informazione preventiva costituiva una mera formalità. Con decisione del 26 marzo scorso, invece, il giudice del lavoro presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, dott.ssa Paola Martorana, ha ordinato "all'Amministrazione la cessazione del comportamento illegittimo e la rimozione degli effetti lesivi mediante annullamento delle determinazioni adottate con deliberazione di giunta comunale n.69 del 21.12.2009", motivando l'accoglimento del ricorso della FPS CISL e della UIL FPL con l'individuazione di inequivocabili caratteri di antisindacalità nel comportamento dell'amministrazione, poiché dall'inadempimento agli obblighi di informazione preventiva previsti dal Contratto collettivo nazionale, deriverebbe un'obiettiva limitazione della libertà di azione organizzativa dell'associazione sindacale, la svalutazione del suo ruolo e della sua funzione tipica e la lesione dell'immagine e del prestigio del sindacato al cospetto di tutti i lavoratori". "La decisione del giudice del lavoro – ha dichiarato il segretario generale della FPS CISL della Provincia di Caserta, Rino Brignola (nella foto) – restituisce al Sindacato l'agibilità operativa sui luoghi di lavoro e la dignità del fondamentale ruolo sociale garantito dalla contrattazione collettiva". "Si tratta – ha aggiunto l'avvocato Carozza – di una decisione fondata su un brillante ragionamento logico e di una inoppugnabile ricostruzione normativa".