19 dicembre 2009

Lap-dancer per caso, divisa fra night e università:ancora due esami, per la laurea in giurisprudenza.


Caserta - Le ballerine sono la perdizione degli uomini, recita un vecchio adagio che mette in guardia dalle insidie delle discinte ammaliatrici tersicoree. Proprio per la sua insita carica sensuale, l’arte della danza ha subito molte trasformazioni nel modo di fare spettacolo. I conturbanti balletti del Crazy Horse, che ancora oggi ipnotizzano i fortunati frequentatori del famoso locale parigino, hanno fatto scuola nel mondo. Ma, l’ultima frontiera del ballo erotico, è certamente la Lap-Dance, mix tra lo strip-tease e la sensuale danza del ventre: un ballo importato dall’America, ma, nato in Giappone. Questo tipo di spettacolo erotico, deve certamente il suo exploit e la sua diffusione, in relazione a film molto visti, come”Show-girl” di Paul Verhoeven, che hanno avuto come protagoniste, proprio le Lap-Dancer, ragazze formose, che si scatenano nel ballo, avvinghiate ad un palo. Film neppure visto da Sabrina T., venticinque anni, ballerina di lap dance per necessità, che, stranamente, a differenza della grande massa delle ragazze, più che sognare il dorato mondo dello spettacolo, fare la velina, vuole diventare avvocato, realtà vicina, visto che mancano, due esami all’ambita laurea in giurisprudenza.
Bionda, appariscente, fisico mozzafiato, libera da legami sentimentali, timida e riservata nel privato: una figura molto diversa, da quella che si può immaginare, riguardo ad una ragazza che abbraccia una professione così aggressiva e provocatoria. “Sono una ragazza molto timida-dice Sabrina- e mai, avrei pensato di scoprire in me, una personalità cosi aggressiva sul palco.
E’ nato tutto per caso, a raccontarlo sembra la trama di un film”. Dopo la maturità classica, ottenuta con il massimo dei voti, l’iscrizione alla facoltà di Legge, dell’Ateneo napoletano. Le spese, sono tante, ma lei no si perderà d’animo- un giro per qualche locale, dove si offrirà e troverà posto, come cameriera, in un locale cittadino, dove si esibivano ballerine di Lap-Dance, vere professioniste del genere. “Una sera, è capitato che mancasse una delle ragazze(colpita da influenza), che faceva lo spettacolo, e il proprietario mi ha chiesto, se me la sentivo di sostituirla. Esclusivamente per sfidare me stessa, perchè la mia timidezza mi ha sempre condizionato, ho detto di si. Avevo visto tante volte lo spettacolo, che tutto mi è venuto molto naturale, quasi automatico. Da quel giorno sono diventata una ballerina di Lap-Dance.
Tutto chiaramente all’insaputa degli amatissimi genitori, mamma casalinga e papà artigiano, che vivono in un piccolo paese della Ciociaria. “La mia famiglia- sa che continuo a fare la cameriera-loro non approverebbero mai, ma io, non faccio niente di male,mi sento con la coscienza a posto”-precisa Sabrina, ragazza modello, che sa quello che vuole.
Vivo molto, la sindrome di Jekill ed Hide. Basti pensare che, quando in estate vado in spiaggia, non mi metto nemmeno in bikini, perchè mi vergogno. Quando sono sul palco, invece, mi sento un’altra”. Avere gli occhi del pubblico, incollati sul suo corpo, non le crea affatto imbarazzo.
“Quando mi esibisco mi estraneo completamente. La musica, è il mio grande alleato-non sarei capace di fare il mio spettacolo, senza una adeguata colonna sonora. Proprio per questo, mi concentro sulle note e mi lascio guidare dal ritmo, sul palco divento una belva, che, paradossalmente doma l’infuocato pubblico, con l’adrenalina a mille” Del rapporto tra sesso e amore, dice: “Per me il sesso è indivisibile dall’amore. Non sarei mai mercenaria. La mia idea personale, è che il sesso, in un rapporto d’amore, è una delle cose meno importanti” Per la fine dell’anno, l’agognata tesi di laurea, contemporaneamente l’addio alle scene, e alla professione di lap dancer. “ Mi mancano due esami, e la tesi, poi lascerò il cubo: torno a …(ndr nel suo paese), meglio se scrivi nel Basso Lazio”- suggerisce al cronista. Classico tirocinio, già programmato alla corte di un principe del foro, delle sue parti, per poi aprire uno studio tutto suo, dove farà l’avvocato, magari indossando perizoma e reggicalze, sotto misurati tailleur, il tutto coperto dalla toga. A seguire, la foga, per memorabili arringhe nelle aule di Preture e Tribunali!

Giuseppe Sangiovanni