01 novembre 2009

Passano gli anni ma non migliorano le condizioni del “caro estinto”.


GALLO MATESE. Passano gli anni, passano le Amministrazioni Comunali, passano le Giunte e gli Assessori (solo i sindaci restano sempre gli stessi, sic!) ma non migliorano le condizioni del cimitero comunale di Gallo Matese, anzi, se possibile, peggiorano. Innanzitutto, si è dimostrato sicuramente un errore progettuale la imponente costruzione della nuova ala del cimitero, con l’edificazione massiccia di cappelle gentilizie, nuovi loculi ed ossari, per un importo di circa un miliardo del vecchio conio: oltre a mancare ogni forma di collegamento tra la vecchia area e i nuovi sepolcri (bisognerebbe spostare qualche illustre cappella), anche all’occhio del semplice osservatore si nota una totale differenza tra le due zone, creando anche nell’ultima meta differenze sociali. Da un punto di vista strettamente economico, l’opera si è dimostrata fallimentare: il Comune non riesce a completare l’edificazione perché non riesce a vendere (o forse ad incassare) i numerosi loculi ed aree edificabili per le cappelle gentilizie, tanto che è scaduto lo scorso settembre l’ennesimo invito dell’Amministrazione a contattare la segretaria comunale per le stipule definitive dei contratti. Non se la passano tanto meglio i poveri defunti ospitati nelle nuove cappelle. Invero, ancora non è noto se i lavori siano ufficialmente finiti (ed allora non si spiegano le notevoli differenze rispetto all’originario progetto) oppure se i lavori siano ancora in corso, quindi non collaudati (ed allora non si spiega come sia stato possibile consentire le sepolture nella nuova ala)… In ogni caso, nonostante i lavori di sistemazione dei marmi dell’accesso secondario, realizzati dalla ditta del vicesindaco Assalone (ebbene si), è difficile l’accesso alla nuova zona, praticamente rimasto lo stesso rispetto all’anno scorso quando, ricordiamo, era molto difficile recarsi a portare un fiore a chi ci ha lasciato e neppure il parroco nel giro di benedizione riuscì a raggiungere i defunti nelle nuove sistemazioni.
Disadorno anche il vecchio viale alberato di ingresso, dal quale sono stati portati via i pini secolari e depositati chissà dove (in realtà si sa chi li ha “acquistati”, ma meglio tacere).
Non parliamo delle condizioni della strada che da via Piana porta al cimitero: il passaggio degli autotreni per i lavori di ampliamento ha aggravato le condizioni del manto stradale, già di per sé precarie, che durante l’anno obbliga i cortei funebri a grotteschi slalom, manca un marciapiedi che possa dirsi tale. Ad aggravare la situazione, se è possibile aggravare tale scenario, l’istallazione di una grossa antenna proprio nel cimitero, pare per la connessione ad internet e la previsione del posizionamento anche nel cimitero comunale degli impianti fotovoltaici previsti dal bando in pubblicazione presso il Comune. “Riposino in pace” dice la pietà cristiana: ma ne siamo sicuri?

Fonte: reporter1970@libero.it