06 novembre 2009

LA COSTITUZIONE DEL PARCO DELLE ACQUE COSTITUISCE UN OSTACOLO ALL'APERTURA DELLE CAVE NELLA PERIMETRAZIONE DEL PARCO.


BAIA LATINA. Negli ultimi giorni, tutti i Comuni aderenti al costituendo Parco delle Acque, si sono adoperati per la formalizzazione degli atti cosi come previsto dall’articolo 2 della legge regionale N° 8/2009. Infatti, ai sensi della legge regionale, i Comuni interessati, alla costituzione di parchi delle Acque, devono necessariamente confermare l’adesione già espressa entro 90 giorni dalla data di pubblicazione della legge regionale pena la esclusione. L’adesione al Parco delle Acque per il Comune di Baia e Latina e Pietravaiarano rappresenta una tappa importante per l’azione intrapresa nei confronti della delocalizzazione dell’attività della Società Moccia S. p. a. da San Clemente di Caserta a Pietravairano. L’approvazione, da parte dei rispettivi consigli comunali, della convenzione ex articolo 30 del decreto legislativo 267 del 2000 tra tutti i soggetti interessati, e cioè : la Provincia di Caserta,ed i Comuni di Ailano, Baia e Latina, Ciorlano, Pietramelara, Pietravairano, Prata Sannita, Pratella, Riardo, Roccaminfina, Roccaromana, Rocchetta e Croce, Teano, Vairano Patenora e Valle Agricola, costituisce la formalizzazione giuridica del Parco delle Acque. Tale formalizzazione costituisce un ostacolo insormontabile, dichiara Michele Santoro (nella foto) Commissario provinciale dell’Associazione “ASTRAmbiente”, al rilascio dell’autorizzazione da parte del Genio Civile di Caserta, all’apertura di cave nel territorio compreso nel perimetro dei Parchi. E quindi, forse, anche il territorio della Media Valle del Volturno, beneficierà di questa norma legislativa per debellare uno scempio ambientale annunziato. Il costituendo Parco delle Acque, assume una valenza politico – sociale in quanto assumono particolare importanza gli obiettivi che si prefigge ed in particolare pone nella sua centralità la necessità di accrescere le iniziative locali e di porsi come punto di riferimento per azioni di sviluppo per la valorizzazione turistico – ambientale, anche su proposta e consultazione di privati cittadini o loro emanazioni associative, lo sviluppo del turismo (turismo enogastronomico, storico – artistico, ginnico – sportivo), la valorizzazione dell’agricoltura di qualità, dei prodotti tipici e dell’artigianato locale, attraverso l’adozione di sistemi di certificazione di qualità, secondo la vigente normativa europea, nonché la valorizzazione e la salvaguardia degli ecosistemi presenti sul territorio Se poi prendiamo atto che sia il Comune di Pietravairano che Baia e Latina, hanno già deliberato la perimetrazione provvisoria includendo all’interno del territorio del costituendo Parco delle Acque, la zona di Monte Monaco Monte Fossato, allora forse veramente si è riuscito a mettere un enorme macigno sulla strada della delocalizzazione delle attività della Società Moccia. E’ strano, continua Michele Santoro, assistere, come lo stesso Ufficio possa dare pareri diversi e contrastanti a secondo di quale zona del territorio provinciale si prende in esame. Rilasciare un parere negativo, perché si tratta di una zona sottoposta al vincolo di rinboschimento è cosa giusta e doverosa. Rilasciare un parere positivo, da parte dello stesso Ufficio, quando si tratta di una zona boschiva e quindi tutelata e protetta opere legis ritengo che, non sia giusto neanche sotto il profilo dell’uguaglianza di trattamento di tutti i cittadini rispetto alla cosa pubblica. Prevedere poi la delocalizzazione dell’attività estrattiva della Società Moccia S.p.a., da San Clemente di Caserta, e prevedere la sua futura localizzazione nel comune di Pietravairano a ridosso del confine con il Comune di Baia e Latina, significa infliggere un colpo mortale all’ambiente naturale incontaminato della media valle del Volturno e alle attività economiche ed agricole del territorio. Se quello che si è appreso, negli ultimi tempi, risulta al vero, e cioè che la delocalizzazione dell’attività della Moccia S.p.a. sarebbe stata una condizione essenziale nel finanziare e localizzare il Policlinico di Caserta, allora tutto quello che stiamo cercando di elaborare per chiamare i cittadini alla mobilitazione diventa tutto una farsa in quanto la decisione viene da lontano senza che i nostri amministratori abbiano avuto l’accortezza di accorgersi di quello che in altre sedi, e spero senza il consenso delle nostre istituzioni, avevano deciso a danno della nostra comunità. Il dibattito di questi giorni, che apprendiamo quotidianamente dai giornali aumenta poi le nostre perplessità in quanto non possiamo che assistere passivamente ancora una volta a grandi manovre speculative a danno del territorio e dell’ambiente.

Pietro Rossi