04 ottobre 2009

Consorzio Idrico, interviene Legambiente .


Sessa Aurunca . "I giochi politici al di sopra dell'interesse della collettività: questo ci è sembrato di leggere nel Consiglio Comunale del 2 ottobre scorso. Maggioranza risicata, opposizione assente. Potremmo intitolare il tutto "La farsa dell'acqua". Una farsa tragica visto che la delibera per dichiarare l'acqua bene comune pubblico, confermare il principio della proprietà e gestione pubblica del servizio idrico integrato, privo di rilevanza economica e riconoscere l'accesso all'acqua come diritto umano inalienabile, non è passata, con la sola eccezione del consigliere Raffaele Paparcone.Intanto stanno per scadere i termini (10 ottobre prossimo) per revocare la delibera del CITL (Consorzio Idrico Terra di Lavoro) approvata il 13 luglio scorso anche con il voto del Comune di Sessa Aurunca. Tale delibera consente di acquistare il 14% delle quote della "Acquedotti Scpa" con affidamento in gestione delle utenze private e delle reti idriche alla stessa società per la durata, prorogabile, di 30 anni. Ci chiediamo a cosa serve acquistare da parte dei Comuni che fanno Parte del Consorzio le quote della società. Ci pare di capire, e questo ce lo confermerà un legale, che serva per aggirare l'ostacolo della gara pubblica di appalto, visto che il Consiglio di Stato, con la sentenza n° 824 del 13 febbraio 2009 della sez. V, chiarisce che l'affidamento diretto di un servizio ad una società mista pubblico-privata già costituite è illegittima occorrendo all'uopo una gara pubblica. Lo stesso principio era stato già affermato dalla Commissione Europea con la comunicazione del 5 febbraio 2008. Lo stesso principio vale per gli affidamenti in house. Interessante anche la lettura dello schema di convenzione, nel quale leggiamo, tra l'altro, che la società in questione avrà la manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti idrici; che il Consorzio – ossia i 60 Comuni che ne fanno parte – s'impegna a conferire in comodato alla società, liberi da ogni peso e vincolo, la rete e gli impianti idrici e fognari di sua proprietà. Queste e molte altre cose interessanti vi si possono leggere e invitiamo tutti i nostri rappresentanti politici ad approfondire la lettura di tutta la documentazione inerente l'appalto.Se questa Amministrazione, in tutte le sue componenti, non revocherà tale delibera discutendo l'intera faccenda in un Consiglio Comunale aperto convocato ad horas, non sarà più credibile e noi cittadini ci troveremo avviati verso una privatizzazione di fatto del servizio idrico. Non ci interessano i proclami politici scritti sui giornali. Ci diano prova di serietà partecipando alle sedute del Consiglio Comunale o non potranno più contare sul consenso dell'elettorato. Nel frattempo la Giunta Comunale può deliberare la formale opposizione alla delibera del CITL, ai sensi dell'art. 8, comma 9, dello Statuto consortile, come già fatto dal Comune di Recale, per ripristinare nel pubblico interesse, la legalità. Legambiente invita tutti i cittadini a recarsi presso la propria sede, in piazza XX Settembre 23, lunedì 5 settembre alle ore 18, per decidere insieme cosa fare".


Fonte : comunicato stampa