21 agosto 2009

A S.ANGELO D’ALIFE I CITTADINI DENUNCIANO DISSERVIZI DEL SERVIZIO ADSL NELLE ZONE PERIFERICHE.


S.Angelo d’Alife. L’ADSL ultimamente si è molto diffuso anche in Italia, ma ci sono tuttavia molte aree non raggiunte dal servizio nelle quali si continua a navigare alla "vecchia maniera" con connessioni a 56, 64 o al massimo 128Kb (per chi ha attiva la doppia linea ISDN). A fruire di questo "innovativo" servizio nel casertano i più "fortunati" sono stati, da subito, i centri più grandi come Caserta e Maddaloni, poi altre zone sono state man mano coperte, come Piedimonte Matese, San Nicola la Strada, San Marco Evangelista ecc. Insomma le zone, per così dire, più "note" sono state coperte con qualche sforzo altre sono state trascurate, tra queste vi sono molte zone dell’alto casertano dove l’ADSL non arriva o manca. La mancanza del servizio ADSL in buona parte del territorio dell’alto casertano sta provocando seri disagi alla popolazione locale come testimoniano le denunce di molti utenti, come ci ha ricordato il Sig. Orazio Sabatini da S.Angelo d’Alife, “già da alcuni anni stiamo lottando per avere la copertura del servizio ADSL anche nel Comune di S.Angelo d’Alife. Intanto, i nostri studenti sono costretti per studiare, fare ricerche su Internet o semplicemente per pratiche universitarie (certificati, prenotazione esami, iscrizioni ecc.), a recarsi presso postazioni collegate alla Rete dei paesi viciniori o presso Internet point privati a pagamento”. Ultimamente i lavori per la rete internet a banda larga sono stati fatti anche nel comune di S.Angelo d’Alife ma in realtà il servizio non è disponibile per tutti, ma si limita a raggiungere le sole zone considerate "centrali", tralasciando quelle "periferiche" e rurali. La linea digitale ADSL ad alta velocità per l’accesso ad internet è ormai indispensabile anche per molteplici attività lavorative e di servizio, gli abitanti delle “borgate” distanti dal centro abitato di S.Angelo d’Alife che non ne possono usufruire, da tempo lamentano tale mancanza e si sentono praticamente isolati e abbandonati dalle istituzioni quasi come se fossero cittadini di serie B.


Pietro Rossi