12 agosto 2009



COMUNICATO STAMPA



Nessun merito può essere ascritto all’amministrazione comunale retta dal sindaco Vincenzo Cappello, né tanto meno al suo assessore delegato Attilio Costarella, sul ritorno a Piedimonte Matese delle collezioni museali ritirate nel lontano 1973 dal Museo Civico e sino ad ora custodite presso i magazzini del Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Lo stop ai maldestri tentativi del duo Cappello-Costarella di attribuirsi la paternità dell’importante risultato conseguito arriva direttamente dal Soprintendente ai Beni Archeologici di Caserta e Benevento Mario Pagano: “Se finalmente dopo decenni di empasse i reperti archeologici sono stati restituiti alla Soprintendenza da me guidata fino al 1 agosto scorso e assegnati temporaneamente alla città di Piedimonte Matese, lo si deve unicamente al decisivo intervento del Senatore Carlo Sarro presso il Ministro ai Beni Culturali Sandro Bondi. Le sue due lettere inviate in marzo ed in maggio al titolare del Dicastero di Viale del Collegio Romano hanno consentito di superare un’annosa situazione di stallo che si protraeva ormai da tempo a causa della difficile catalogazione delle collezioni di proprietà comunale, senza contare i problemi derivanti dai reperti più importanti e di proprietà e di interesse nazionale, come il Corridore del Cila ed il Tesoretto di monete, che gli Uffici ministeriali non volevano in alcun modo concedere neppure momentaneamente. Solo grazie all’incisiva attività politico-parlamentare del Senatore Sarro, che si è preoccupato anche della restituzione dei reperti al Museo Archeologico di Alife, si è riusciti ad avere indietro le collezioni”. Il Soprintendente Pagano ha, poi, anche chiarito che, a differenza di quanto sbandierato ai quattro venti dall’amministrazione Cappello e dall’assessore Costarella, “la restituzione delle collezioni al Museo Civico di Piedimonte Matese è soltanto temporanea per consentire l’allestimento di una mostra presso l’ex Convento di San Tommaso d’Aquino, ma non definitiva in quanto sarà necessario, in futuro, la stipula di un’apposita convenzione con il Ministero e la Soprintendenza per poter esporre per sempre quei reperti in città, un adempimento questo sul quale il Senatore Sarro sta già lavorando da tempo”.
Dal canto suo, il Senatore Carlo Sarro, nel ringraziare e dare atto al “Soprintendente Pagano della correttezza istituzionale e dell’onestà intellettuale che da sempre lo contraddistinguono”, sottolinea come “finalmente grazie all’intervento di un funzionario dello Stato, emerge la verità dei fatti e si fa chiarezza sulla paternità di un’operazione che ridà dignità e prestigio al Museo Civico di Piedimonte Matese, di cui volli fortemente la riapertura quando ero sindaco, mentre oggi, da senatore della Repubblica, ho contribuito in maniera chiara ed inequivocabile alla restituzione allo stesso dei suoi reperti.
Ma al di là di meriti di cui non ho bisogno, questa vicenda dimostra ancora una volta la pochezza politica ed il fallimento dell’amministrazione Cappello che, pur di coprire il vuoto amministrativo nella promozione del patrimonio culturale della città, e pur di prendere in giro i cittadini piedimontesi, non ha esitato in maniera ridicola a prendersi meriti che non gli appartengono. Si rassegni l’assessore Costarella, se c’è qualcuno che ha regalato un ulteriore momento storico a Piedimonte Matese, questo non è certamente né lui né l’amministrazione comunale di cui fa parte dopo l’ennesima operazione trasformistica”.

Dott. Mario Pagano Sen. Carlo Sarro