07 agosto 2009

Che fine ha fatto l’Elenco ristretto degli esperti per l’affidamento di incarichi esterni del Parco Regionale del Matese?


PIEDIMONTE MATESE. Che fine ha fatto l’Elenco ristretto degli Esperti per l’affidamento di incarichi esterni del Parco Regionale del Matese, nessuno lo sa, la selezione avviata da alcuni mesi è stata affossata e si profila una ulteriore presa in giro in danno di tanti giovani matesini, come è successo in occasione dei bandi di selezione per i corsi di formazione professionale. L’otto gennaio del 2009, il Parco Regionale del Matese pubblicò sul sito istituzionale un Avviso per la costituzione di una short list di nominativi per l’affidamento di incarichi di collaborazione e di consulenza, con lo scopo di costituire un elenco ristretto (short-list) di esperti idonei a integrare e/o prestare collaborazione e consulenza per la realizzazione degli interventi istituzionali e/o comunque di programmazione dell’Ente. Gli aspiranti dovevano essere in possesso di specifiche competenze ed esperienze in uno dei settori di intervento del Parco. Il dossier di candidatura doveva pervenire, pena l’esclusione, in busta chiusa a mezzo raccomandata, A/R e/o a mano, entro e non oltre le ore 13,00 del 30.mo giorno successivo alla pubblicazione del bando all’Albo Pretorio dell’Ente Parco Regionale del Matese, e cioè entro le ore 13,00 del 20 febbraio 2009 al Presidente dell’Ente Parco Regionale del Matese Piazza della Vittoria n.31 di San Potito Sannitico. Le candidature pervenute in tempo utile e presentate secondo le modalità descritte dovevano essere esaminate, al fine di accertarne la rispondenza ai requisiti minimi di ammissione specificati dal bando, da una apposita Commissione. Tutti i candidati in possesso dei requisiti specificati dovevano essere inseriti, in ordine alfabetico, in una short list da cui eventualmente, di volta in volta, attingere. Orbene, a distanza di mesi dalla scadenza prevista dal bando, nessuna notizia è stata più pubblicata sul sito del Parco in relazione alla selezione, come molti giovani ci si sarebbero legittimamente attesi; e così probabilmente andrà a finire, se si tiene conto della imminente scadenza della fantomatica short list. Una figuraccia che un Ente relativamente giovane, come il Parco, avrebbe potuto evitare. Più volte nei mesi scorsi anche l’ex Presidente del Consiglio Generale della Comunità Montana del Matese, Prof. Marco Fusco preoccupato della situazione creatasi nel Parco Regionale del Matese,aveva lanciato appelli alla Regione Campania e agli organi istituzionali. In una di queste occasioni Fusco dichiarò: “voglio troppo bene, in particolare all’alto Matese, per non denunziare una serie di inadempienze degli organismi preposti che rischiano di portare a estreme conseguenze il degrado che vedo in questa bellissima area interna della Campania.” In particolare richiamò l’attenzione su un elenco di opere “incompiute” che necessitavano di urgenti interventi tra cui ricordiamo: L’infopoint di Capriati al Volturno : Una struttura, costo oltre 400 mila euro, di rara fattura ed armonia prospiciente un’area di notevole pregio ambientale che potrebbe essere il biglietto da visita di un territorio incantevole. Risultato finale? Inutilizzato, chiuso. Il Rifugio di Castello del Matese: Un’altra cattedrale nel deserto. Risultato finale? Chiuso, viene aperto per un breve periodo all’anno grazie alla sensibilità di alcuni gruppi ambientalisti locali. La Cipresseta di Fontegreca: interessata da uno studio sistematico del CNR IPP di Firenze, inserita nei progetti europei Cypmed e Medcypre terminati nel 2007. Ma dalla provincia, dalla Regione, dal Parco del Matese non sono state assicurate altre risorse, pertanto si rischia di vanificare gli studi dei professori Raddi e Panconesi del CNR. Per il Parco Regionale del Matese il Bosco degli Zappini è classificato come “progetto pilota”. Ma nella voce ricerca scientifica l’Ente parco destina zero risorse. Risultato finale? Un sito unico in Europa si va sfaldando a pezzi dinanzi alle intemperie, all’affronto di vari agenti distruttivi e all’indifferenza di chi dovrebbe con urgenza intervenire. L’Infopoint di Fontegreca: in via di realizzazione e non è dato sapere se e come si riuscirà a portare a termine l’intervento . Risultato finale? Sarà inutilizzato come quello di Capriati Al Volturno. Il Laboratorio di erbe officinali di San Lorenzello(Bn): in via di realizzazione. Lavori che partono, poi si fermono, poi riprendono…Risultato finale? Si rischia di restituire anche i fondi già assegnati…. La Nuova sede Ente Parco a Sant’Angelo d’Alife: cantiere eterno. Lavori che riprendono e che immediatamente vengono sospesi. Una struttura che ospitava una scuola e che ora avrà una nuova destinazione ma con un cartello: off limits… Chi vivrà, vedrà… Il Villaggio dell’arte. Insieme ai progetti europei sulla cipresseta di Fontegreca, Villaggio dell’arte ha rappresentato un esempio del bello. Sì, proprio così. Realizzati capolavori dell’arte, veri e propri monumenti alla natura incontaminata che sono il vanto delle popolazioni matesine. Gli artisti di questa lodevole iniziativa, tra l’altro, hanno realizzato alcune zattere stile arte povera che dovevano diventare una attrattiva per i turisti così come avviene nei Paesi del Nord Europa. Sapete dove sono state sistemate queste opere d’arti? Accantonate e abbandonate in qualche “luogo” ben nascosto. Di certo non è questo il Matese che vogliamo.

Pietro Rossi