08 luglio 2009

PROPOSTA DI LEGGE REGIONALE PER IL CONTRASTO ALLO SPOPOLAMENTO DELLE ZONE INTERNE.


PIEDIMONTE MATESE. “MATESE 2009…MATESE 2019: COME SIAMO…COME SAREMO”: la ricerca curata dal Prof. Marco Fusco (nella foto), presentata lo scorso 4 maggio presso il Seminario Vescovile a Piedimonte Matese, ha messo a nudo tutte le criticità che condizionano negativamente lo sviluppo socio-economico nel comprensorio matesino, ancora “macchiato” da pratiche clientelari e strategie improponibili. Si badi, ha precisato il Prof. Marco Fusco ex Presidente del Consiglio Generale della Comunità Montana del Matese, se non si interviene in tempi brevi lo spopolamento sarà un problema per la regione Campania pari se non superiore a quello dei rifiuti. Che fare? Promulgare una legge ad hoc per i piccoli comuni a rischi estinzione. La legge che propongo a tutte le forze politiche che hanno propri rappresentanti in seno all’assise regionale, che ha ricevuto anche l’approvazione di Monsignor Pietro Farina, da poco insediatosi nella Diocesi di Caserta, sarà presentata venerdì 10 luglio in occasione dell’apertura della Festa della Montagna organizzata dalla Comunità Montana del Matese. Su cosa dobbiamo puntare per uscire dall’isolamento? I capisaldi del cambiamento: Istruzione, formazione, comunicazione. Azioni mirate alle reali esigenze della comunità, soprattutto a quella giovanile. Uscire dal letargo rurale e del clientelismo, Ripopolazione delle aree interne partendo dai dati agghiaccianti dello spopolamento, fenomeno che ha superato da tempo i livelli di guardia. Lo spopolamento delle aree interne sarà un problema pari a quello dei rifiuti per la Campania se non si arriverà all’approvazione di una legge regionale ad hoc. Solo con un preciso punto di riferimento legislativo, con adeguata copertura finanziaria, si possono innescare processi di cambiamento per modificare il quadro attuale delle aree interne, attraversate da un isolamento non solo geografico. Sindaci, consiglieri, parlamentari non potranno ignorare dunque l’obiettivo di fare delle aree interne come il nostro Matese, un territorio con piena dignità del suo ruolo, rispetto alla propria popolazione. Esso dovrà essere il motivo e la proiezione dei loro impegni possibili, perché viva la sfida d’un presente schiacciato da dinamiche socio-economiche mai così rischiose, per la loro dimensione planetaria. Il Matese, così come tutte le aree verdi della regione, è una piccola porzione della Campania che la necessità di correggere, dove è possibile, decenni di negligenze e distorsioni, espressioni di mal governo. Diciamoci la verità: la nostra terra è un ammasso di servizi burocratici e commerciali, sanitari e sociali, con livelli medi di qualità che superano di poco la mediocrità. La crisi della globalizzazione impone modelli di sviluppo diversi. La sfida da affrontare, con il concorso di tutti i soggetti pubblici e privati interessati, è un sistema di servizi per le aree interne, con proiezioni extraregionali, ad esempio per sanità e trasporti, migliorando al massimo l’esistente e moltiplicando quelli che comunque elevano la qualità ambientale per ogni stagione della vita: dalla prima infanzia alla grande età.


Pietro Rossi