18 giugno 2009

Stile di vita, vizi privati e pubbliche virtù.


Alife. Ognuno è libero di vivere la propria vita, di frequentare le persone che vuole e di comportarsi in casa propria come meglio crede. Ciò non toglie che ci siano alcuni comportamenti che possono essere considerati disdicevoli, fuori luogo, inopportuni o al limite della legalità. Inoltre, non si possono tollerare modi di vivere inadeguati con il ruolo che si riveste nella società o con la carica che si ricopre. Dopo lo scandalo della festa di compleanno di Noemi e dei festini in Sardegna è venuto fuori un altro caso di una ragazza di Bari che ha raccontato, al Corriere della Sera, di aver partecipato a feste ed incontri a Palazzo Grazioli a Roma, e di aver percepito, per le sue prestazioni, 2000 euro in ben due occasioni. Sembra strano che due episodi dello stesso genere vedano coinvolto il Presidente del Consiglio, che tutto fa tranne che rispondere a domande riguardo ai fatti accaduti, che viene difeso a spada tratta dai suoi alleati ed avvocati, anzi il suo avvocato Ghedini si preoccupa solo di dire che Berlusconi (nella foto) non ha fatto nulla di penalmente rilevante perché è stato il fruitore finale. In poche parole lo stile di vita che conduce il nostro Presidente del Consiglio non deve interessare perché in fondo lui è libero di fare tutto quello che vuole o, fino a quando non viene scoperto, tenere ben nascosti i vizi privati e mettere in mostra le presunte pubbliche virtù.


Prof. Giacomo Venditti