24 maggio 2009

Studi medici presso l’edificio scolastico: fermi al terzo mondo.


GALLO MATESE. Bisogna confessare che, con la nomina di un esperto del settore sanitario nella Giunta Confreda, ci si sarebbe aspettati un maggiore e più approfondito interesse per la cura delle persone, in particolare se si tiene conto del fatto che il piccolo centro di Gallo Matese è popolato per lo più da anziani. Si intendono denunciare le condizioni, a dir poco scandalose, in cui versa il lato dell’edificio scolastico in cui il Comune ha collocato gli ambulatori dei medici di base Negri e Tomasone. Il primo problema riguarda le modalità di accesso agli studi, che dovrebbero tenere in debito conto il fatto che chi necessita del medico generalmente non ha un fisico da arrampicatore. I locali sono stati opportunamente separati da una porta rispetto ai locali scolastici, quindi non possono essere raggiunti utilizzando l’ingresso principale della scuola elementare. Per raggiungere l’ingresso dell’edificio dal lato superiore (dalla zona del Colle, per intenderci) si deve percorrere una lunga scalinata, con scalini sconnessi e una balaustra arrugginita dove non dissaldata. Non va molto meglio per il lato inferiore (per intenderci per i pazienti che provengono da via Roma o via Collaierno), dove di scala non può neppure parlarsi; infatti gli utenti devono attraversare un tratto di strada con manto erboso (che nel periodo invernale diventa pericoloso nonché sporco), per poi inerpicarsi come esperte caprette su un terreno in declivio e quindi per un breve sentiero, tutti senza alcuna forma di pavimentazione.
Oltre alle problematiche riguardanti le strutture inesistenti, bisogna constatare che per gran parte dell’anno tutta la zona rimane sporca e piena di erbacce (basta guardare cosa si è accumulato sotto il pianerottolo di ingresso), nonostante sia destinata ormai da anni ai pazienti e sia collocata nell’ambito dell’area scolastica. Non molto meglio va all’interno dell’edificio, che, nonostante sia stato restaurato di recente, già presenta evidenti segni di deterioramento, come profonde macchie di umidità e pericolose manomissioni degli impianti elettrici.
Non proprio accogliente può dirsi anche la “sala di attesa”, dove i pazienti cittadini attendono, a volte anche per molto tempo, l’arrivo del proprio medico di turno su sgangherate sedie appartenute a generazioni di studenti.
In molti rimpiangono i tempi in cui le visite si svolgevano nell’accogliente casa del dottor Izzi (padre dell’attuale assessore all’ambiente), aperta quasi tutti i giorni, comoda da raggiungere, sempre ben pulita e con una sala si aspetto degna di tale nome.
Probabilmente la sistemazione degli ambulatori comunali poteva considerarsi il primo urgente impegno dell’assessore alla sanità Domenico Tartaglia, anche in vista della sua competenza in materia, insieme alle dovute pressioni sugli organismi dell’Asl Ce1 affinché verifichino, ad esempio, il rispetto degli orari di visita da parte dei medici, forse più urgente persino della manifestazione sugli attacchi cardiaci. Ma come si dice, “meglio tardi che mai”! Staremo a vedere.

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