19 febbraio 2009

L’aeroporto di GRAZZANISE è anche una questione morale (? !)




La morale in politica vuol dire agire per il bene della collettività !

La maxibeffa di uno scalo virtuale, sempre promesso e mai realizzato !
Le enormi responsabilità degli Enti Locali nell’annosa vicenda
dell’ aeroporto al lago Patria nel 1939 e quello a Grazzanise nel 1998 !
Il più deprecabile esempio di neoplasia politico-affaristica di tutti i tempi !
Purtroppo, si ha l’impressione che, evidentemente, nella coscienza di alcuni Amministratori della Regione Campania, delle Province e dei Comuni di Napoli e di Caserta, da oltre un decennio, non alberghi, assolutamente, questo nobile sentimento !
Infatti, in alcuni prevale l’improvvisazione, l’inettitudine, l’irresponsabilità ed altri sono persino incapaci e demotivati ad operare efficacemente per il pubblico interesse.
Costoro trovano più comodo decidere di non decidere, salvo, beninteso, che per quanto è utile e conveniente per il potere, le clientele e non so che altro…
Qui si pensa solo alla barca e non agli aerei e alle infrastrutture aeroportuali adeguate alle reali esigenze del bacino di utenza: Finché la barca và, lasciala andare !
La inverosimile telenovela sulla realizzazione del nuovo aeroporto in Campania sembra ormai giunta all’ultima puntata. Cominciò il 1939, allorquando fu ravvisata la necessità di dotare la Regione di uno scalo alternativo a quello di Capodichino, fin d’allora, ritenuto angusto, pericoloso, inquinante per l’ambiente e non all'altezza di una città come Napoli che voleva assurgere a ruolo di grande metropoli europea e per il suo insediamento fu prescelta la zona del Lago Patria da utilizzare anche da idroscalo.
Dopo la guerra, già alla fine degli anni ’40, si è susseguito lo stillicidio di proclami, puntualmente disattesi, inneggianti alla creazione di uno scalo, sempre al Lago Patria, degno di essere definito al passo con i tempi, che investirono l’opinione pubblica e venne perfino costituita la S.p.A. Aeroporti di Napoli ed infine, dal 1995, si cominciato a blaterare anche dello scalo militare Francesco Baracca di Grazzanise.
Le vicissitudini che hanno accompagnato i rispettivi travagliati iter, hanno evidenziato che l’attuale Amministrazione regionale, per oltre un lustro, non ha agito certo nell’interesse della collettività privilegiando e foraggiando, avventatamente e scriteriatamente, con ingenti investimenti di denaro pubblico, l’insicuro e modesto spoke di Capodichino.
Sulle loro coscienze grava, dunque, come un macigno, l’enorme responsabilità di aver sempre snobbato e boicottato il riattamento dello scalo militare di Grazzanise, potenziale hub, al trasporto civile, pregiudicando così lo sviluppo del nostro territorio !
Chi ha lucrato e tutt’ora lucra sullo scalo di Capodichino e trae profitto da questo andazzo?
Eppure, nella seduta del 9 Gennaio 1998, il Consiglio Regionale al completo, aveva ratificato, all’unanimità di una delibera della Giunta datata 13 Dicembre 1995, che sanciva l’inizio dei lavori per riattare al trasporto civile lo scalo in questione per renderlo agibile per il Giubileo del 2000 e certamente non quello del 2025!
Chi ha brigato e briga ancora per il rinvio dell’inizio dei lavori di riattamento al civile dello scalo di Grazzanise che rappresenta, per la Campania, ma non solo, l'ennesima occasione assolutamente da non perdere ?
Si noti che esisteva anche l’ O.K. del Ministero dei Trasporti, dell’Enac (ex Civilavia) nonché la risposta ufficiale datata 13 Luglio 1996 deI Ministero Difesa Aeronautica alla lettera di intenti del Governatore della Regione che dichiarava la propria disponibilità alla cessione di detto aeroporto. Inoltre, c’era pronto uno Studio di Fattibilità particolareggiato e tecnicamente ineccepibile, datato Aprile 1998, elaborato ad hoc dalla Società Europrogetti &. Finanza e di cui posseggo una copia integrale.
Nel frattempo, intanto, a causa dei pretestuosi e ingiustificabili rinvii, che, peraltro, hanno causato ritardi enormi allo sviluppo socio economico del territorio e che sono sotto gli occhi di tutti, sembra verosimile che, dopo il tragico evento dell’11 Settembre 2001, non sia possibile riattare al trasporto civile lo scalo militare di Grazzanise, in quanto diventato strategico per la difesa dei cieli dell’Italia centrale.
Qualora, quindi, malauguratamente, si verificasse tale eventualità l’aeroporto di Grazzanise non potrebbe mai essere utilizzato, contestualmente, per il trasporto civile e militare come accade per quelli di Capodichino e di Pisa, laddove, come noto, gli aerei militari non sono caccia, bensì aerei da trasporto. Infatti:
Non esiste al Mondo il co-uso di una base di
aerei caccia-intercettori e di trasporto civile!
Gli Amministratori interessati lo sanno fin troppo bene ma forse per loro sarebbe troppo mortificante ammettere di aver commesso il pregiudizievole errore di non rendere agibile lo scalo a tempo debito, come sancito, all’unanimità, dal Consiglio regionale al completo, nella seduta del 9 Gennaio 1998 ed, altresì affidandone la gestione a chi avesse avuto i requisiti richiesti, in una gara internazionale, svolta in modo corretto e trasparente.
A causa di ciò dopo oltre 10 anni, il danno si è aggiunge alla beffa! Infatti, non potendo più utilizzare la pista dell’aeroporto militare di Grazzanise con tutto il suo specifico e sofisticatissimo apparato radar esistente, il cui costo di alcune decine di milioni di €, si deve costruire uno scalo ex novo, quindi oltre ai rilevanti danni socio economici già prodotti se ne aggiungeranno certamente altri, innanzitutto occorre individuare un nuovo sedime, senza contare i tempi che, inevitabilmente, si allungheranno notevolmente.
Intanto, il 27.11.05, è stato presentato alla Stampa il “Master Plan" del sistema aeroportuale della Campania, elaborato dalla Baa/Gesac, approvato dalla Giunta e inviato al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e all’Enac per ottenere il via libero definitivo. Campa cavallo…!
Detto “M.P.” è scaturito da uno Studio di Fattibilità commissionato dalla Regione Campania:….“La Regione Campania ha assegnato l’appalto per lo Studio di Fattibilità del sistema aeroportuale campano”.... “per lo importo di 580.936,54 euro (1.124.850.000 lire)”.....”Lo Studio dovrebbe essere completato in 240 giorni dell’aggiudicazione definitiva, che avverrà dopo la verifica della documentazione di rito presentata” (Fonte: la Repubblica del 7 Dicembre 2001) .
Come mai, dopo poco più di tre anni, è stato richiesto di elaborare un nuovo Studio di Fattibilità che è costato oltre un miliardo di vecchie lire? Quello elaborato, nel 1998, dalla Società Europrogetti &. Finanza, non era tuttora valido dal momento che il contesto aeroportuale sul territorio non affatto mutato?
Anche questo è stato attuato per il bene della collettività(? !)
Chi paga e, soprattutto a Chi giova tutto questo spreco di denaro pubblico?
Evidentemente, quest’ ennesima dispotica trovata dell’Amministrazione aveva solo lo scopo di rinviare sine die l’inizio dei lavori a Grazzanise, per poter sfruttare al meglio lo scalo di Capodichino, malgrado i pericoli che una crescita dei voli rappresentano per la popolazione!
Il “M.P.” del 27. 11.2005, è lo stesso, già particolareggiatamente, enfaticamente, con sottile furbizia, subdolamente ed artatamente, illustrato dall’ ing. Mauro Pollio, A.D.della Baa/Gesac, nell’ Aula Magma della Facoltà di Ingegneria il 31.01.05 nel corso di un convegno organizzato dalla Baa/Gesac e patrocinato dalla Regione Campania, con il placet ed il compiacimento dell’ Assessore ai Trasporti, prof. ing. Ennio Cascetta.
Penso che l’ inganno sia fin troppo lapalissiano !
Pertanto, si può ipotizzare anche che il lungo tempo intercorso tra le due date, circa un anno, sia servito a dimostrare, a una vasta parte dell’opinione pubblica ed ai vari soggetti Istituzionali che contano, l’assoluta necessità della effettiva economicità di affidare, senza indire una regolare gara, la gestione dello scalo in questione alla Baa/Gesac, come accadde per quello di Capodichino e integrando anche quello di Pontecagnano.
D’altronde già nel succitato convegno furono enunciate le stesse considerazioni. In fondo, è risaputo che la Baa/Gesac ha sempre manifestato un particolare interesse a gestire l’intero comparto aeroportuale campano, pertanto, è fin troppo evidente, che a Grazzanise non sarebbero iniziati i lavori finché non si fosse attuato questo suo agognato desiderio. Ma, comunque, non prima del 2012 ! Artatamente si sfrutterà la nuova campagna elettorale ?
In tal caso, cominciano a prendere corpo anche le seguenti frasi di Riccardo Ventre, Presidente della Provincia di Caserta e quelle di Francesco Bianco, Consigliere regionale di F.I. in risposta alle richieste avanzate dal medesimo Mauro Pollio, in merito alla gestione dello scalo casertano ben cinque anni fa (Fonte: Corriere del Mezzogiorno del 05. 01. 2001):

Pollio: “Chiediamo l’anticipata occupazione in regime di concessione dell’aeroporto di Grazzanise, da destinare al traffico civile. Va sottolineata inoltre l’urgente necessità della Gesac di poter utilizzare in casi di emergenza di qualsiasi genere uno scalo alternativo a breve distanza di Capodichino”

Ventre: “E’ una buona notizia e mi dà ragione sui tanti commenti ironici che ho dovuto subire da quattro anni a questa parte, vale a dire da quando ripeto che Capodichino ormai al collasso e che Grazzanise l’unica vera soluzione di investimento per consentire al traffico aereo internazionale di non accusare battute d’arresto in Campania”…..“Non conosco le finalità che hanno spinto la Gesac ad inoltrare la richiesta di avere Grazzanise e non voglio pensare che si voglia, con questa iniziativa, soltanto mettere le mani avanti per congelare la possibilità che altri possano utilizzare questo scalo e ottenerne la concessione prima che scada il Governo Amato”.........

Bianco: “A sei anni dalla richiesta della giunta Rastrelli di realizzare l’aeroporto civile sul sito militare casertano, e dopo la strenua opposizione della sinistra, determinata dalla constatazione che il piano di realizzazione di un nuovo aeroporto contrastava con la vendita a basso costo di Capodichino, ora la stessa Gesac vuole lo scalo militare di Grazzanise”.

Non condanno l’imprenditore che persegue pervicacemente il proprio profitto, bensì le Istituzioni Pubbliche che lo assecondano anche quando le sue mire ledono la collettività. Sic !
Lo scalo di Grazzanise è diventato il più deprecabile esempio di neoplasia politica
affaristica di tutti i tempi ! Che amara delusione ! Chissà quando finirà questo spregevole andazzo.
Ritengo, invece, che esso rappresenti un progetto politico – culturale di ampio respiro, che pone al centro di tutta l’azione amministrativa la cura, il benessere, la crescita della collettività, in un’ottica di servizio e contro ogni mera logica di spartizione di ruoli e poteri.
L’etica, la supremazia della politica, il conclamato spirito di servizio che il politico dovrebbe avere, sembrano nuovamente richiamare l’idea di lontane chimere e confermano la precarietà di una saggia e lungimirante programmazione socio-economica da parte di chi dirige e gestisce la cosa pubblica.
Mi congedo con queste amare e risentite riflessioni, ma, ancora speranzoso del fatto di poter essere smentito e rassicurato sul destino dello scalo di Grazzanise, o presunto tale, ma molto prima del…2012 !?



Giovanni Iorio (*)







(*) Autore de DOSSIER su GRAZZANISE -(Prima bozza di stampa) -.…… .Marzo.…...2005
Intervista del giornalista Angelo Senese su periodico “Città nuova” ... 03 Febbraio..2002
Autore dell’opuscolo: GRAZZANISE, MON AMOUR ! ………........………..Marzo..….1999 “ Inserto del periodico il Meridiano Ed. L’ARCA– Avella (NA)……...Aprile...... 1997
“Capodichino e GRAZZANISE: passato, presente e futuro del trasporto aereo in Campania”