29 dicembre 2008

Ultime mosse di Confreda alla Comunità Montana: ennesima figuraccia per Gallo Matese.


GALLO MATESE. Le notizie recentemente diffuse, forse di soppiatto, dalla stampa sulla permanenza in carica della Giunta della Comunità Montana del Matese grazie al voto del rappresentante del Comune di Gallo Franco Confreda (nella foto) non hanno destato molto stupore nella popolazione, ormai abituata alle figuracce che il sindaco procura agli attoniti abitanti; basta frequentare qualche ufficio pubblico provinciale o regionale per essere additati in malo modo, a differenza di un tempo, quando gli abitanti del piccolo paese erano indicati come esempio di laboriosità, serietà ed acume culturale. Da queste stesse colonne si indicò come “azzeccatissima” la scelta, trapelata solo qualche settimana fa, di insignire il sindaco Confreda di qualche carica nell’ambito dell’Ente di Sepicciano. In effetti, non si può dire che al Sindaco manchino dialettica o capacità politica, testimoniati anche dai numerosi cambi di casacca succedutisi nel corso degli anni: da Forza Italia ai Socialisti (che ne avanzarono la candidatura alle ultime consultazioni provinciali a fianco di De Franciscis, poi immediatamente affossata, chissà perché…), con permanenza nella formazione della Margherita di Cappello (e dei gregari che ancora popolano la ridente località matesina), nell’ Udc di Zinzi e, proprio per non farsi mancare nulla, un presunto passaggio anche in quota Udeur. Una conoscenza approfondita, quindi, di tutte le forze politiche disponibili… Sta di fatto che il Sindaco di Gallo, forte del silenzioso appoggio di Russo (apparente opposizione in consiglio comunale) e Cioffi alla Comunità Montana, in poche settimane ha collezionato due scivoloni di impareggiabile spessore: con una prima mossa ha aderito convintamente al gruppo di Ferrazzano, facente capo a De Mita, con lo scopo di interrompere l’egemonia di Cappello alla Comunità Montana (ricevendone, ben inteso, la promessa di un incarico di alto profilo) staccandosi immotivatamente dal gruppo di Cappello che sorreggeva ininterrottamente dal 2002, per poi tirarsi indietro voltando le spalle al movimento di cui è tra i fondatori al momento opportuno, cioè quando il suo assenso avrebbe consentito al gruppo organizzato di sindaci dell’Alto Matese (tra cui Antonio Orsi di Letino, Antonio Montoro di Fontegreca, Alfonso La Banca di Prata, Antonio Graziano di Capriati) di ottenere il governo della Comunità Montana, riconsegnando nelle mani di Fabrizio Pepe il comando, per non ottenerne (pare), neanche da quest’ultimo, alcunché in termini di visibilità politica. Schizofrenia politica o sopraffino ragionamento tattico? Difficile a dirsi. Certo è che il paese è sempre più spinto verso un isolamento politico e culturale dal quale sarà difficile riprendersi all’indomani della fine dell’esperienza Confreda – Izzi – Santoro.

Fonte:reporter1970@libero.it