07 novembre 2008

TRA BREVE SI INAUGURA AD ALIFE L'ANFITEATRO, IL CRIPTOPORTICO E L'OFFICINA CERAMICA.








Alife. Ormai ci siamo, siamo quasi giunti al compimento di quanto atteso, infatti entro la fine di questo anno saranno inaugurati i siti archeologici dell’Anfiteatro e del Criptoportico di Alife. I due importanti monumenti a seguito dei finanziamenti ottenuti attraverso i POR Campania e i PIT Trebulani-Matese, i cui progetti sono stati curati dall’ Ing. Antonio Ricigliano e dall’ arch . Gabriele Venditti e affidati all’Impresa Consorzio CIAP da Piedimonte M., sono stati restaurati e saranno visitabili dal numeroso pubblico che verrà ad Alife per ammirare le vetuste vestigia del mondo romano riportate alla luce. Già il Trutta nel VIII secolo aveva individuato il sito dell’Anfiteatro riportando tale notizia nelle sue famose “Dissertazioni Istoriche delle Antichità Alifane:« … l’Anfiteatro poteva esser in qualsiasi altro sito, di cui non vi resta memoria; e solo congetturando può dirsi, che tanto esso, quanto il Circo fussero fuori dell’odierno recinto delle mura Alifane (dentro però dell’antico, che fu certamente più ampio) cioè l’uno accosto alla diruta Chiesa dè Santi sette Frategli, onde si sono scavate innumerabili pietre riquadrate, e formate ad archi, e cornici, e dove fu l’Orologio e la Mensa di Giove coll’iscrizione, che si darà a suo luogo; e l’altro accosto alla Chiesa Di S. Gio: Gerosolimitano, dove si vede un terreno seminato di prodigiosa quantità di spezzati mattoni.»Nel 1976 a seguito di segnalazioni la Soprintendenza Archeologica delle Province di Napoli e Caserta, attraverso rilievi aerofotografici all’infrarosso, individuò con esattezza il sito del monumento.Nel 1997 l’Amministrazione comunale guidata dal prof. Giovanni Guadagno acquistò il terreno dalla sig.ra Paola Romagnoli che ne era proprietaria, per un eventuale futuro scavo che si è concretizzato in questi anni. In verità lo spettacolo dell’Anfiteatro è veramente maestoso (vedi foto )per le sue notevoli dimensioni nonostante che ne sia stato riportato alla luce solo quella metà che ricadeva in un terreno libero da edifici e strade e non sono più rilevabili le altezze fuori terra essendo stato totalmente spianato ed usato come cava di pietra nel corso dei secoli successivi alla caduta dell’Impero Romano. Il Criptoportico, invece, è stato sempre ben localizzato, trovandosi al disotto di strutture abitative, all’interno del centro storico, in quel settore che una volta era chiamato “Quarto Castello”. Ora con il radicale intervento di restauro la misteriosa galleria sotterranea a doppia navata potrà essere visitata in tutta la sua maestosa monumentalità a seguito dei lavori curati da un gruppo di archeologi dell’ Università Suor Orsola Benincasa di Napoli diretti dal prof. Federico Marazzi. A questi monumenti si affianca anche la scoperta, effettuata recentemente da archeologi della Soprintendenza, a seguito di lavori pubblici per la realizzazione di un parcheggio per autoveicoli alla località Porta Fiume, di un’officina ceramica nella quale si realizzavano le rinomate “Pocula Alifane” citate dal poeta Orazio nelle sue Satire (prof. A. Parisi). Il sito archeologico in virtù dell’intervento della Comunità Montana Zona del Matese sarà protetto e visitabile dal pubblico grazie ad un progetto realizzato gratuitamente dal giovane e sensibile architetto Francesco Parisi di Alife. A queste eccezionali novità si affianca anche l’ottimo restauro effettuato dall’Impresa del Geom. Domenico Maturo da S. Salvatore Telesino (BN), specializzata in tali delicati lavori consistenti nel restauro di un tratto interno (lato nord-est) delle mura romane che aveva perso il paramento in “opus incertum” di rivestimento esterno delle poderose mura che circondano la Città di Alife da duemila anni. Si deve al prof. Alessandro Parisi, assessore al Patrimonio Storico-Archeologico in seno all’Amministrazione Comunale retta dall’Avv. Roberto Vitelli, un notevole impulso dato ai molteplici e multiformi aspetti archeologici del territorio alifano. Grazie alla sua instancabile opera di coordinamento con la Soprintendenza, il cui ufficio alifano è egregiamente diretto dal dott. Enrico Angelo Stanco, la città di Alife può oggi vedere portati alla luce alcuni importantissimi monumenti dell’antichità romana, i quali andranno ad affiancarsi agli altri numerosi che si trovano dentro e fuori le mura che cingono la città. Questa terra straordinaria, abitata da tempi remoti, da sempre affascina gli uomini per le sue vestigia antiche che riportano al presente la storia del passato proiettandola in una dimensione di contemporanea esaltante attualità.






Fonte: articolo inviato dal Prof. Gianni Parisi