18 ottobre 2008

Le bugie sulla riforma Gelmini.


Città di Piedimonte Matese
Gruppo consiliare “Popolo della Libertà”
Il Capogruppo: Giovanni Ferrante (nella foto)


Comunicato Stampa



Ogni volta che si parla di riforma della pubblica istruzione entra in scena la solita e strumentale disinformazione.
Infatti, se a livello nazionale protestano nelle università e nelle scuole secondarie, nonostante che il provvedimento di riforma non li tocca per nulla perchè riguarda prevalentemente la scuola elementare e media, organizzando scioperanti confusi che se la sono presa contro i “ricchi” e i “nemici della classe” rappresentando solo folclore ma senza contenuto; a livello locale c'è chi, come il presidente dell'ente montano, Marco Fusco, e il consigliere dell'IdV, Emilio Iannotta, dissertano su un inutile quanto falso allarme riguardo l'ipotetico rischio di chiusura delle scuole dell'obbligo in diversi comuni del matese. Anche loro vittime delle strumentali bugie sulla riforma del ministro Gelmini. E vediamo perchè.
In realtà nella riforma nessuno pensa di chiudere “le scuole di montagna e dei paesini”, come dichiarato dal presidente Fusco, perchè prevale ovviamente l'obbligo sociale di garantire a tutti il diritto all'istruzione. Mentre potrà capitare che non avranno più ognuno il proprio preside o il proprio personale di segreteria. Perciò “le scuole di montagna e dei paesini” resteranno aperte e operative e lo Stato risparmierà un bel po di soldi pubblici.
Non è vero che ci saranno tagli degli insegnanti perchè nel pubblico impiego non è possibile licenziare senza gravi motivi. In realtà si parla di un contenimento della spesa pubblica che consentirà allo Stato di premiare economicamente gli insegnanti migliori con il denaro risparmiato.
Non è vero che ridurranno le ore del tempo pieno. Anzi il tempo pieno aumenterà e sarà garantito dagli insegnanti maggiormente disponibili a seguito dell'introduzione del maestro unico.
Mentre è assolutamente vero che ritorna il voto in condotta, che torna a fare media con i voti nelle materie scolastiche. Così gli studenti saranno valutati non solo in base ai risultati conseguiti nelle singole discipline ma anche in riferimento ai comportamenti che avranno tenuto in classe e a scuola.
E' assolutamente vero che ritornerà lo studio dell'educazione civica con la sua funzione educativa, cosi come la reintroduzione dei voti in pagella per dare maggiore e immediata chiarezza alla valutazione degli alunni. Ed altro ancora!
Insomma, dall'applicazione della riforma del ministro Gelmini non solo si avrà una scuola migliore e più funzionale, ma si otterrà anche un risparmio di svariati miliardi di euro, parte dei quali saranno rimessi in gioco per premiare gli insegnanti migliori e per migliorare le infrastrutture scolastiche (edilizia, dotazione tecnologica, biblioteche e laboratori didattici).
Allora perchè tutto questo allarmismo?
Semplice, perchè dopo tanti anni di sprechi nel pubblico impiego finalmente un governo sta provando a razionalizzare le spese e gli investimenti a beneficio dell'economia delle tante famiglie interessate e di una migliore qualità dell'insegnamento.


Giovanni Ferrante