29 ottobre 2008

Illuminazione a led, la sfida del futuro.


S.Marco Evangelista. Vincere le sfide del futuro potrebbe risultare un risultato importante per la comunità cellolese, luogo in cui viene edito questo piccolo portale. Tra queste ci sono quelle relative all'ammodernamento degli apparati dell'intera rete urbana. Fogne, acquedotto, illuminazione pubblica, rete viaria sono tra questi primi argomenti. Se della rete viaria ci potremo documentare in un prossimo futuro (in cui elencheremo tutti i possibili ammodernamenti da poter effettuare nel territorio ed anche delle innovazioni tecnologiche nel comparto), ora ci documentiamo dell'illuminazione pubblica. Prendiamo come spunto la coraggiosa iniziativa del sindaco di San Marco Evangelista Gabriele Zitiello (nella foto) che in questi giorni ha avviato la sperimentazione per l'illuminazione a led. Chi non conosce i led può farsi una cultura su Wikipedia, di cui forniamo il link diretto all'argomento (clicca qui), ma anche noi vogliamo dare qualche piccola nozione. I led sono delle piccole "lampadine" (permetteci l'utilizzo di questo termine improprio) utilizzate in un primo momento solo per decorare le vetture o, genericamente, per l'illuminazione a bassa intensità (si ritrovano in quelle torce USB per i Pc, per esempio). Con il tempo si sono evolute e sono state applicate anche sul faro di frenata centrale della autovetture (quello con funzione antinebbia) ed ora vengono utilizzate in campo automobilistico per l'intero impianto posteriore della vettura e presto anche per le luci diurne anteriori (l'Audi già le utilizza) o per l'intero impianto anteriore (Audi già lo fornisce come optional). Perchè questo sviluppo in campo automobilistico? Semplice! Consumano meno energia, si accendono più rapidamente, durano quasi per tutta la vita della vettura ed occupano meno spazio (tramite le composizioni si possono realizzare fari di qualsiasi dimensione o design).
Da qualche anno vengono utilizzate in maniera abbinata (non sempre) con i pannelli fotovoltaici per l'illuminazione pubblica in zone fuori dai centri abitati o per l'illuminazione stradale di punti pericolosi (ormai vengono utilizzati anche in punti normali) sempre per il loro basso consumo e per l'alta efficienza.
Addirittura la Philips, società leader nel contesto dell'illuminazione da interni e degli elettrodomestici, ha recentemente acquisito una delle maggiori aziende produttrici di led con il solo scopo di lanciare una linea di lampade per interni a led (qualcuna esiste già, ma sono poca cosa).
Ora veniamo al punto di questo editoriale. I led durano una vita, consumano pochissimo, hanno un alta efficienza e non hanno abbassamenti di efficienza durante l'arco dell'utilizzo (o funziona oppure NO). Ecco perché il loro utilizzo è in continuo crescendo. L'iniziativa del sindaco di San Marco Evangelista è sicuramente coraggiosa e sarà premiata con un bel risparmio in bolletta per i suoi cittadini una volta finita la sperimentazione ed avviata la conversione dell'intera rete pubblica.
Sul contesto pubblico, tramite alcune ricerche condotte tempo addietro, possiamo enunciare quanto segue:
I led durano circa nove anni, senza abbassamenti di efficienza durante l'arco vitale
Hanno bisogno di una manutenzione minima, minore di quella degli impianti tradizionali in maniera esponenziale
Il costo per lampada è superiore da 1/3 a 2/3 rispetto al costo degli impianti tradizionali
Consumo energetico minore dal 50 % al 65 % rispetto agli impianti tradizionali
Poco? Gli alti costi iniziali, visti gli odierni problemi energetici, vengono ammortizzati in circa 3 anni mentre nei restanti sei si dovrebbe risparmiare denaro. I nostri studi, ovviamente, possono essere confutati da tutti in modo da rendere un maggiore servizio alla collettività dell'intera provincia e non solo a quella cellolese.
Se su 400mila euro di bolletta energetica annua si riesce a toglie anche il solo 25 per cento (quasi sicuramente non tutte le aree potranno essere illuminate in questo modo all'inizio), sono circa 100mila euro all'anno che si risparmiano e che possono essere reinvestiti in altri ambiti. Mica male come assegno.
Visto il ciclo vitale e la manutenzione minima si potrebbe creare un piano di investimento su base vitale, ovvero nove anni, dividendo la cittadinanza in nove zone distinte e separate. Ogni anno si aprono i cantieri per una zona, si effettua l'impianto ed il collaudo, senza andare a ledere il patrimonio pubblico con investimenti assurdi e concentrati, senza disturbare la quiete pubblica con cantieri su tutto il territorio ed ottenendo anche il tempo per sperimentare su porzioni crescenti di territorio la reale efficienza di tali strumentazioni. A voi la parola nel nostro forum.
Articolo correlato: San Marco Evangelista. Pubblica illuminazione a “led”.


Fonte: 3elementi.it