25 aprile 2008

SEMPRE PIU' GRAVE IL PROBLEMA DELL'OCCUPAZIONE A CASERTA.


Caserta. C'è un dato inconfutabile nel dossier Istat sul lavoro italiano, ed un dato tutto negativo per la Campania. L'occupazione qui non cresce, così come ristagna l'offerta di lavoro, che anzi arretra inesorabilmente di tre punti decimali. La fotografia dell'ultimo trimestre del 2007 ripropone i soliti nodi per le cinque province della regione, e su tutte spiccano le cifre negative dell'area napoletana. Solo all'ombra del Vesuvio, 124 mila persone sono a caccia di un contratto, bussano alle aziende del settore agricolo, industriale e terziario, senza risposta. Sono più o meno il 50% dei "inguaribili sognatori" che sperano in uno stipendio o in un salario, il resto è diviso tra Salerno (46mila persone alla ricerca di un lavoro), Avellino (15mila), Caserta (24mila) e Benevento (9mila). Un esercito di disperati, che compila domande, invia curriculum e spera. Sono 123mila uomini e 95mila donne che aspettano risposte. I dati diffusi dall'Istituto nazionale di statistiche si riferiscono al periodo compreso tra il primo di ottobre e il 30 di dicembre del 2007. Un periodo negativo, nel quale se da un lato l'offerta di lavoro ha registrato, rispetto allo stesso periodo del 2006, un incremento dell'1% (+254.000 unità), dall'altro, rispetto al terzo trimestre del 2007, al netto dei fattori stagionali, si è ridotta dello 0,3%. In Italia, il numero di occupati è risultato pari a 23.326.000 unità, con una crescita su base annua dell'1,3% (+308.000 unità), ma è un segno positivo che in Campania non ha dato frutti sperati. La dinamica dell'occupazione, infatti, ha potuto giovarsi del contributo fornito dai lavoratori stranieri immigrati (aumentati di 201.000 unità), impiegati a tempo pieno o parziale. Si è inoltre riaffermata nella popolazione italiana la permanenza nell'occupazione a tempo indeterminato delle persone con almeno 50 anni di età. Il tasso di occupazione della popolazione tra 15 e 64 anni è aumentato di tre decimi di punto rispetto al quarto trimestre 2006, portandosi al 58,7%. Sempre a livello nazionale, nel quarto trimestre 2007, il numero delle persone in cerca di occupazione è risultato pari a 1.655.000 unità, in calo rispetto allo stesso periodo del 2006 (-3,1%, pari a -53.000 unità) e il tasso di disoccupazione si è posizionato al 6,6% (6,9% nel quarto trimestre 2006). Ma dopo un biennio in discesa, il tasso di disoccupazione giovanile è salito dal 22,6% del quarto trimestre 2006, all'attuale 23,2%, praticamente invariato, al netto dei fattori stagionali, rispetto al terzo trimestre 2007. Ma è in Campania che si concentrano le cifre più negative. Ed in particolare nei comuni della provincia di Napoli, dove il tasso di inattività delle persone di età compresa tra i 15 ed i 64 anni, raggiunge un triste record nazionale. Gli uomini "inattivi" sono il 34,4%, le donne raddoppiano fino al 71%. Male anche Caserta (38,9 e 69,3%) e Benevento (33,4 e 59%). Si salva la zona del salernitano, ma solo per gli uomini, dove la percentuale si abbassa fino al 29,2%, poco meno di Avellino (30%), ma anche qui resta il problema delle donne inattive. In Campania, la forza lavoro sulla quale l'Istat ha condotto le sue analisi statistiche si avvicina ai 2milioni di persone, e il tasso di attività generale è di un punto sotto il 50%. Solo 1,7milioni sono gli occupati nella nostra regione: 867mila nella provincia di Napoli, 357mila in quella di Salerno, 255mila a Caserta, 148mila ad Avellino e meno di 100mila a Benevento. A tirare il "mercato" resta in ogni caso il settore dei servizi, che assorbe in Campania 1,2 milioni di lavoratori, 883mila dei quali dipendenti e 331mila indipendenti. A Napoli i contratti rilevati dall'Istat sono 638 mila a Napoli (471mila dipendenti e 167mila indipendenti), a Salerno sono invece meno della metà, ovvero 246mila lavoratori (171mila dipendenti e 75mila indipendenti). Meno di 175mila a Caserta, più di 60mila a Benevento e meno di 100mila ad Avellino. Resta invariato anche l'apporto all'occupazione del settore industriale, nonostante le crisi aziendali che attraversano in maniera trasversale tutte le province della regione. In questo settore, secondo l'Istat, che paragona l'ultimo trimestre del 2007 alle statistiche precedenti, reggono i numeri dei lavoratori diretti e quelli dell'indotto. All'ombra dei Capannoni lavorano 334mila dipendenti e 99mila indipendenti, dei quali 213mila e 49mila definiti quelli "in senso stretto". Sono 212mila gli operai nella provincia di Napoli di età compresa tra i 15 ed i 64 anni, 91mila a Salerno, 67mila a Caserta, 46mila a Benevento e 22mila a Benevento. Il terzo settore resta quello dell'agricoltura, che ovviamente registra picchi consistenti nella zona salernitana, dove sono occupati 12mila dipendenti e 7mila indipendenti, con un altissimo tasso di contratti ad immigrati. Napoli resta comunque la provincia capofila, con 21mila operai, ultima è quella di Avellino con 8mila lavoratori, alle spalle di Caserta (14mila) e Benevento (10mila).



Fonte: informazione.campania.it