VERONA – Bene il mercato del vino
nella Distribuzione Moderna (DM) nel 2021, ma il 2022 si apre nel segno
dell’incertezza. E’ quanto emerso oggi nel corso del webinar “Vino e
Bollicine nella Distribuzione Moderna: consuntivo 2001 e prospettive per il
2022”, organizzato da Veronafiere. L’evento si inquadra in una serie di
webinar organizzati come tappe di avvicinamento a Vinitaly, che si terrà dal 10
al 13 aprile 2022. Il vino nella DM chiude il 2021 con un – 2,2% a volume,
negativo verso il 2020 ma positivo rispetto al 2019, anno pre-pandemico e
quindi vero termine di paragone. Le bollicine, invece, hanno fatto registrare una
crescita straordinaria del 18,1% a volume, trainate dal Prosecco. Se
analizziamo i dati a valore troviamo che il vino è cresciuto del 2,1% e le
bollicine del 20,5%. Complessivamente un valore di 3 miliardi di euro. (dati
IRI: Iper+Super+LS+Discount+VenditeOn line). Diverse variabili potranno
influenzare l’andamento nel 2022: l’aumento dei prezzi delle materie prime,
dell’energia e dei trasporti; il potere di acquisto più basso dei consumatori;
l’eventuale forte rallentamento della pandemia. L’incertezza sul futuro ha già
condizionato negativamente il mese di gennaio 2022, svantaggiato però da un
confronto con il gennaio 2021 che aveva fatto registrare una forte crescita: il
vino a volume scende del 7% e quello delle bollicine dell’1%. Ma bisognerà
attendere i dati del primo trimestre 2022, che IRI presenterà a Vinitaly nel
corso della tradizionale tavola rotonda su Vino e DM, per avere un quadro più
chiaro. Aumenterà il prezzo del vino sugli scaffali della DM? Difficile dirlo,
bisognerà probabilmente attendere la seconda metà dell’anno. A gennaio i prezzi
fanno registrare addirittura una piccola flessione. “Per il vino abbiamo
assistito nel 2021 a una correzione della grande crescita 2020, dovuta
all’emergenza pandemica – ha dichiarato Virgilio Romano, Business
Insight Director di IRI - Per gli Spumanti, la chiusura 2021
rappresenta un risultato storico, che diventa incredibile considerando il + 42%
verso il 2018. Nel 2022 la DM dovrà affrontare la sfida dei prezzi e il
probabile ritorno alla totale normalità degli altri canali di vendita”. Le statistiche
presentate da IRI sono state commentate dai rappresentanti delle cantine e
delle insegne distributive, nel dibattito condotto da Luigi Rubinelli. “Prevediamo
un 2022 difficile a causa delle richieste di aumento che stanno arrivando su
materie prime, energia e trasporti – ha detto Francesco
Scarcelli, Responsabile Beverage, Coop Italia - Ancora non
leggiamo questa inflazione sugli scaffali poiché non sono entrati in vigore i
nuovi listini ma, quando questo avverrà, avremo certamente una contrazione dei
volumi. Nel 2001 Coop è allineata ai dati di mercato presentati da IRI, ma va
sottolineato che la MDD cresce più del mercato, per questo svilupperemo nei
prossimi mesi nuove linee e referenze”. “In Conad la categoria Vino e
Spumanti è cresciuta nel 2021 del 16% a valore dato dal +10% dei vini e dal
+34% degli spumanti – ha sottolineato Simone Pambianco,
National Category Manager Bevande alcoliche e analcoliche di Conad – Per
quanto riguarda il successo degli spumanti va sottolineato che i produttori hanno
apportato innovazione al comparto e che continua il fenomeno della
premiumizzazione della domanda per cui ad essere maggiormente acquistati sono
vini e spumanti di maggior contenuto valoriale oltre che di qualità intrinseca
elevata”. Le vendite di vino in Carrefour sono state soddisfacenti: “Dopo
un anno di generale soddisfazione per i Vini in Carrefour Italia – ha
detto Gianmaria Polti, Responsabile Beverage, Carrefour Italia - abbiamo
di fronte una grande sfida per il 2022: confermare e migliorare la
soddisfazione espressa dai nostri clienti in un contesto complesso, non privo
di difficoltà, legato a tensioni inflattive e accenni di frenata sui consumi
domestici”. Sull’impegno per il 2022 è intervenuto anche Mirko
Baggio, Rappresentante Federvini (Responsabile Vendite Gdo Italia di Villa
Sandi SpA): “ La sfida per il futuro e soprattutto per il 2022 è
riuscire a mantenere i livelli di fatturato raggiunto e continuare in questa
crescita passando attraverso un riposizionamento indispensabile per tutto il
comparto del vino e bollicine”. Intanto le bollicine crescono anche nel
mondo, come ha sottolineato Robert Ebner, Chief Sales Officer
Management Board Executive di Mionetto SpA, rappresentante di Unione Italiana
Vini: “Le bollicine italiane sono sempre più importate negli Stati
Uniti, nell’Europa dell’Est, perfino in Francia. Le vendite in DM di Mionetto
sono state memorabili nel 2021, con un +16% a volume. Credo che il canale DM
conserverà i vantaggi accumulati nel periodo pandemico”.
Pietro Rossi