CASERTA - ‘Ripresa
economica impossibile senza coesione politica e senso di responsabilità’. E’ un
vero e proprio grido di allarme quello lanciato da Confcommercio e Fipe
(Federazione italiana pubblici esercizi) Caserta alle istituzioni, al mondo
scientifico, agli esercenti ma anche ai cittadini. ‘Ciascuno deve fare la
propria parte, nessuno escluso, – rimarca il presidente provinciale di
Confcommercio Caserta, Lucio Sindaco – perché solo così potremo vedere
la luce in fondo al tunnel. L’inserimento della Campania in fascia gialla
restituirà un po’ di ossigeno alle attività commerciali solo se sarà prolungata
nel tempo. Tornare in zona rossa per l’atteggiamento irresponsabile di pochi
sarebbe infatti un vero dramma per l’intera categoria. Le perdite economiche
registrate nel corso del 2020 sono state notevoli e le risorse dello Stato non
sono certo illimitate’. Stando ai dati elaborati dall’Istat, il settore della
ristorazione in Italia avrebbe perso infatti negli ultimi dodici mesi il 39,7
per cento del fatturato - pari a circa 37,7 miliardi di euro. ‘E’ fondamentale
il potenziamento dei controlli ad opera delle autorità – fa notare il
presidente Sindaco - e naturalmente il rispetto delle regole da parte dei
commercianti e dei cittadini per scongiurare assembramenti che potrebbero
alimentare nuovi contagi ma tutto ciò avrà un senso soltanto se nel frattempo si
procederà ad un’accelerazione nella somministrazione dei vaccini, fornendo
risposte chiare ed esaustive anche sulle possibili varianti del virus, sui
tempi della campagna vaccinale e sulle misure che lo Stato intende adottare nel
medio e lungo periodo. Una delle maggiori difficoltà per i ristoratori è
proprio l’impossibilità di poter programmare la propria attività. Va in questa
direzione pertanto il nostro appello a farsi promotori di un’azione congiunta e
partecipata che possa garantire una reale ripartenza delle imprese’. Pressing
sulle nuove misure a sostegno della categoria intanto dalla Fipe che ieri ha
inviato al Ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, un documento
per chiedere una proroga dell’orario di apertura al pubblico dei locali nella
fascia serale e parametri diversi nella disciplina del settore. ‘Il comparto
della ristorazione è allo stremo ’ – incalza il presidente provinciale di Fipe
Caserta, Giuseppe Russo. ‘Sono 16.952 i pubblici esercizi che hanno
cessato l’attività nel 2020. E tanti altri potrebbero essere costretti a
chiudere quest’anno se non verranno poste le basi per una ripresa. A poco serve
infatti impedire ai bar di svolgere attività di asporto dopo le 18, se poi non
si interviene per scongiurare l’assembramento di persone davanti ai locali
chiusi’. Infine la provocazione: ‘I controlli in questa fase sono una priorità.
I ristoratori pronti ad autotassarsi, se necessario, assumendo a proprie spese
personale dedito alla sicurezza, pur di garantire il rispetto delle regole ed
evitare il ritorno in zona rossa’.
Pietro Rossi