NAPOLI - Anche il settore dell’Extra-Alberghiero,
(in particolare le strutture operanti con Codice Fiscale) e tutto l’indotto ad
esso collegato, scende in piazza con una clamorosa protesta. Piccoli e grandi
imprenditori ed operatori del settore ricettivo si sono dati appuntamento sabato
31 ottobre alle ore 12.00 davanti al palazzo dell’Ente Regionale in Via S.
Lucia a Napoli, per manifestare contro l’assoluta assenza di sostegni economici
da parte dello Stato e degli enti locali. Un settore questo che comprende
B&B, strutture ricettive, case vacanze, che fino a 7 mesi fa è stato uno
dei protagonisti attivi del fermento economico e culturale della città, dando
vera accoglienza e assistenza all’intero flusso turistico della nostra città.
Un importante reparto economico è letteralmente allo sbando, completamente
ignorato e abbandonato a se stesso dalle istituzioni comunali, regionali e
nazionali. Tutte queste strutture, nate negli ultimi anni, hanno dato lavoro a
migliaia di persone, diventando in brevissimo tempo uno degli indotti più
importanti dell’economia locale. La loro nascita ha contribuito a dare lavoro a
numerosi esponenti del nucleo familiare che hanno visto la possibilità di
creare reddito certo in maniera onesta, alleviando al tempo stesso il problema
della disoccupazione, tema atavico vissuto dai giovani e meno giovani nella
nostra città. Nel 2019 oltre il 10% del PIL della Regione Campania è stato
generato da questo importante comparto. Il settore extra alberghiero di Napoli
è costituito principalmente da imprese a carattere familiare, operatori che
gestiscono grazie a regolari licenze amministrative e sanitarie strutture come
Affittacamere, B&B o Case Vacanza. Allo stesso settore si lega una filiera
composta da Guide Turistiche, Accompagnatori, Società di Servizi, Agenzie di
Viaggi e di Noleggio, Lavanderie, Imprese di Pulizia, Bar e Caffetterie
collegate alle strutture per la prima colazione, Ristorazione. Il Comune di
Napoli prevede ed incassa da tutti il pagamento di tributi locali maggiorati,
la questura riceve la regolare e puntuale denuncia di ogni ospite e lo Stato il
pagamento di una tassazione che varia da categoria a categoria. Eppure nel
momento dei ristori si creano differenze per chi lavora con la partita Iva e
quelli che operano con il Codice Fiscale (per questi ultimi non è previsto
nulla). Per queste ragioni, per i mancati sostegni e l’assenza totale di
supporti, varie Associazioni di categoria, insieme a tante società e a realtà
indipendenti di B&B hanno deciso di scendere in piazza; Nel corso della
manifestazione saranno consegnate al governatore De Luca le chiavi delle
strutture, molte delle quali costrette inesorabilmente a chiudere definitivamente
la loro attività. “Siamo aziende, imprese, persone e lavoratori completamente
dimenticati dalle istituzioni – sostiene Mario tra i referenti della
manifestazione - chiediamo tutela, considerazione. Che qualcuno si renda conto
che un intero comparto della nostra economia è prossimo al totale fallimento. E
con esso migliaia di famiglie, senza dimenticare che Napoli senza turismo sta
lentamente morendo”. Particolarmente accorato l’appello di Fabrizio proprietario
di una nota struttura del centro storico; “Centinaia di Bed and Breakfast che
operano con codice fiscale hanno perso un fatturato che va tra il 90 e il 100%
e non hanno avuto mai nessun tipo di aiuto, ne fiscale ne economico neanche nel
precedente look-down. Oggi siamo rimasti aperti dal governo, ma per i prossimi
mesi non abbiamo ne clienti e ne prenotazioni, ed è per questo chiediamo di
avere un vero sostegno dallo Stato, dalla Regione e dal Comune, in quanto
contribuenti a tutti gli effetti”. Stiamo parlando di attività regolarmente
autorizzate ad operare sul territorio che pagano tasse governative e comunali
(tassa di soggiorno-Tarsu – Imu) oltre ad un Canone Rai maggiorato, tutto facilmente
riscontrabile e ampiamente documentabile”.
Pietro Rossi