CASERTA - Confcommercio Campania pronta alla mobilitazione generale se il presidente
della Regione, Vincenzo De Luca, dovesse confermare la decisione di chiudere
nuovamente le attività commerciali. Provvedimento inaccettabile per
Confcommercio Campania che chiede con urgenza un incontro in Regione. ‘Le
dichiarazioni del presidente De Luca su nuove possibili chiusure delle attività
commerciali per arginare il diffondersi dell’epidemia di contagi da Covid19 –
spiegano i presidenti di Napoli, Caserta e Salerno, Carla Della Corte, Lucio
Sindaco e Giuseppe Gagliano - stanno generando non
poche ansie tra gli operatori del settore che temono gli effetti nefasti di un
secondo lockdown. Un’ipotesi che va assolutamente scongiurata. Le serrate di
marzo, i ritardi nell’erogazione degli ammortizzatori sociali, le difficoltà
per ottenere prestiti dalle banche hanno segnato infatti in modo
incontrovertibile il destino economico di tante famiglie e messo in ginocchio
migliaia di attività che ora guardano con forte preoccupazione alle misure
paventate dalla Regione’. Da qui la presa di posizione forte di Confcommercio
Campania di fronte a provvedimenti ingiusti e lesivi per le imprese, assunti
senza consultare le parti sociali. ‘Pur condividendo la necessità di una
politica di rigore nell’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale e
del distanziamento sociale – fanno notare i vertici di Confcommercio –
riteniamo che una possibile nuova chiusura sia da evitare perché innescherebbe
effetti devastanti sull’economia della regione e in particolare sul commercio,
sul turismo e sui servizi. Non si possono infatti penalizzare attività già
duramente provate che rischierebbero questa volta di non sopravvivere.
Auspichiamo pertanto che l’ipotesi di un nuovo lockdown non venga assolutamente
presa in considerazione e, nel caso in cui le condizioni sanitarie dovessero
renderlo inevitabile, bisognerà trovare strumenti di compensazione economica
adeguati ad evitare un’altra ecatombe economica per le aziende. Sarebbe
inaccettabile scaricare ancora una volta sugli imprenditori i costi della
pandemia’. Poi l’invito al presidente De Luca ad istituire un tavolo permanente
per monitorare il settore e condividere le scelte da adottare rispetto a quei
provvedimenti che impatterebbero negativamente sui consumi già fortemente
indeboliti. ‘Attendiamo una convocazione in Regione prima dell’adozione di
qualsiasi decisione – chiariscono - per un confronto costruttivo sulle modalità
e i tempi di intervento. Ma anche per affrontare insieme una serie di questioni
di primaria importanza quali la necessità di tempi di risposta più brevi dalle
Asl in merito ai risultati dei tamponi. Inaccettabile che un imprenditore,
potenzialmente a rischio perché in contatto con un contagiato, debba attendere
anche tre giorni per l’esito dell’esame. Con tutte le conseguenze che ne
derivano per l’attività aziendale. Ventiquattro ore, questo il termine massimo
entro il quale l’azienda sanitaria dovrebbe, a nostro avviso, comunicare il
responso del tampone. Altrettanto prioritaria la vicenda dei controlli da parte
delle forze dell’ordine. Controlli che vanno intensificati e potenziati su
tutto il territorio regionale per garantire il rispetto delle misure anti
Covid: dall’utilizzo delle mascherine al divieto degli assembramenti. Invitiamo
infine anche i nostri iscritti al senso di responsabilità. Gli imprenditori
devono dare l’esempio ed essere rigorosi nella gestione delle attività
assicurando gli interventi di sanificazione dei locali, adottando tutte le
misure utili a garantire il distanziamento e monitorando i clienti affinché
tutti indossino la mascherina’.
Pietro Rossi