PIEDIMONTE
MATESE - Essere adulti di Azione Cattolica vuol dire
essere persone generative e a partire
da questa consapevolezza che oggi, spesso, appare tutt’altro che scontata,
prende avvio il percorso formativo che hanno iniziato i soci della Parrocchia di Ave Gratia Plena di
Piedimonte Matese per progettare il cammino associativo 2018/2019. Continua incessantemente il
cammino formativo degli adulti di A.C. il tema portante dell’incontro tenutosi
martedì 22 gennaio, guidato da Don Domenico
La Cerra, è stato ancora una volta incentrato sull’accoglienza e
l’integrazione. Durante l’incontro è
stato proiettato il video “La vita
cambia” a cura dei Volontari
di Casa Marirosa di Montalbano e J.co
Ce.St.Ri.m.Onlus che raccontano la loro
esperienza di accoglienza da
oltre dieci anni. Dopo un breve dibattito da cui è emerso sostanzialmente che
l’integrazione è soprattutto sentirsi amati, come ha precisato Don Domenico La
Cerra, si è passati alle interessanti testimonianze di due volontarie della
Caritas parrocchiale Daniela Ottaviani
e Agnese Loiacovo impegnate da anni
nell’assistenza dei bisognosi e l’accoglienza degli immigrati nel nostro paese.
La riunione oltre a essere l’occasione per conoscere le buone prassi messe in
campo dalla Caritas ha offerto un
interessante spunto di riflessione sul tema portante, grazie alla testimonianza
diretta di Gabriela Sandulaec, badante
di origine romena ma residente a Piedimonte Matese da una decina di anni, la
quale ha raccontato la sua storia di integrazione nel tessuto sociale della
nostra città avvenuto grazie all’aiuto dei volontari Caritas. Appena arrivata,
ha ribadito Gabriela, per me è stato molto difficile ambientarmi specialmente
per la scarsa conoscenza della lingua, poi ho incontrato le volontarie Caritas
che mi hanno aiutato. Grazie anche alla mia tenacia la mia vita è cambiata,
tanti i sacrifici ma tanta anche la soddisfazione. Ormai la mia vita si svolge
a Piedimonte Matese, qui ho studiato e conseguito la qualifica di Operatore
Sanitario e lavoro come badante, ha ricordato Gabriela, mio marito lavora e i
miei figli hanno studiato in questo paese. Il mio primo figlio ha conseguito il
Diploma di Perito Agrario e il secondo frequenta l’Istituto Tecnico
Industriale. Adesso, conclude sorridendo Gabriela, che ho capito l’importanza
dell’accoglienza, collaboro anche io
come volontaria nel gruppo Caritas nella frazione Sepicciano e cerco di
aiutare le persone provenienti da altri
paesi come i volontari che hanno aiutato me.
Pietro Rossi