02 marzo 2014

Carnevale a Cancello ed Arnone

Cancello ed Arnone (Matilde Maisto) – Il Fan Club Nomadi di Cancello ed Arnone con il contributo dell’Ass. A.G.U.L. (associazione giovani uniti per la legalità) organizzano per domenica 2 e martedì 4 marzo “Il carnevalino a Cancello ed Arnone”. E’ prevista una sfilata che percorrerà le varie strade cittadine per poi raggiungere P.zza Generale Branco dove ci sarà la sosta finale. Il corteo carnevalesco sfilerà al ritmo di tanta musica, balli e sano divertimento. Con l’occasione è stato anche indetto un premio per “la maschera più bella” della manifestazione. Tutti i cittadini della cittadina del Basso Volturno ed anche delle zone limitrofe, sono invitati a partecipare all’evento che è a titolo gratuito. Il corteo sarà coadiuvato dalla presenza di artisti di strada che rallegreranno i convenuti con la loro compagnia i loro scherzi e la loro musica. Mi viene spontaneo ricordare i canti carnacialeschi in voga a Firenze nel Quattrocento ai tempi di Lorenzo il Magnifico, a cui viene attribuita pure la loro paternità. I canti carnascialeschi assomigliano ai carri e ai trionfi, abitualmente venivano eseguiti durante le feste di carnevale da un gruppo di maschere camminanti sulla strada o collocate sui carri. Le maschere rappresentavano principalmente i mestieri e lo scopo della rappresentazione era quello di descrivere sia i gesti e le abitudini della categoria sia di alludere e riferirsi grazie a doppi sensi alla grande tematica della pratica dell’amore. Tra i mestieri raffigurati all’epoca erano immancabili quelli dello spazzacamino, del tessitore, del dipintore.
Ed allora W IL CARNEVALE e BUON DIVERTIMENTO A TUTTI!

Quant’è bella giovinezza
Quant’è bella giovinezza
che si fugge tuttavia!
Chi vuol esser lieto, sia:
del doman non c’è certezza.
Quest’è Bacco e Arianna
belli, e l’un dell’altro ardenti:
perché ‘l tempo fugge e inganna,
sempre insieme stan contenti.
Queste ninfe ed altre genti
sono allegre tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
del doman non c’è certezza.
Questi lieti satiretti,
delle ninfe innamorati,
per caverne e per boschetti
han lor posto cento agguati;
or da Bacco riscaldati,
ballon, salton tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
del doman non c’è certezza.
Queste ninfe anche hanno caro
da lor esser ingannate:
non può fare a Amor riparo,
se non gente rozze e ingrate:
ora insieme mescolate
suonon, canton tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
del doman non c’è certezza.

(Lorenzo De Medici)