14 gennaio 2014

Presentato a Piedimonte Matese il progetto per il Presidio della Biodiversità dell'Alto Casertano


Gaetano Pascale
Pietro Andrea Cappella

PIEDIMONTE MATESE. Nella Biblioteca comunale di Piedimonte Matese, è stato presentato alla stampa e agli operatori di settore, il progetto di Presidio della Biodiversità territoriale che sarà realizzato da Slow Food Campania e Fondazione Slow Food per la Biodiversità nel territorio dell'Alto Casertano, segnatamente alle aree del Monte Matese, del Monte Maggiore e del Monte Santa Croce.  «Si tratta del primo grande progetto di Presidio territoriale targato Slow Food - ha dichiarato Gaetano Pascale, Presidente Slow Food Campania - realizzato grazie all'intuizione del GAL Alto Casertano che ha inserito nel proprio Piano di Sviluppo Locale un'azione per realizzare uno studio efficace per l'individuazione di colture e allevamenti tradizionali a rischio di scomparsa e la selezione di microfiliere locali». Il GAL Alto Casertano ha infatti deciso di sostenere l'attivazione di tale progetto utilizzando i fondi della Misura 412 del Piano di Sviluppo Locale (PSL) Alto Casertano "Giardino di Terra di Lavoro" (previste nel Programma di Sviluppo Rurale Campania -PSR- 2007/2013 - Asse 4 Approccio LEADER). Intervenendo a portare il saluto della Regione Campania, Francesco Marconi, Responsabile e referente provinciale per l'Asse 4 del PSR Campania 2007/2013 ha sottolineato che: «Il GAL ha ideato un progetto complesso e sinergico, con azioni interessanti e incisive, sia per quella parte del PSR che ha inserito nel proprio piano di sviluppo locale sia per le azioni specifiche Leader. L'aspetto innovativo che caratterizza questo progetto (la creazione di un presidio territoriale della biodiversità) è di essere completamente in linea con i nuovi indirizzi su cui si innesta la Programmazione 2014/2020 che pone la multifunzionalità e la diversificazione al centro degli obiettivi strategici. La biodiversità si trasforma da processo meramente culturale in occasione di valorizzazione e diversificazione economica». Il progetto ideato da Slow Food si articola in tre azioni, grazie alle quali si creeranno le premesse per il recupero della biodiversità locale e la diffusione sul territorio di tecniche di produzione agricola e agroalimentare rispettose dell’ambiente. Ciò avverrà attraverso un censimento della biodiversità esistente e una conseguente selezione della biodiversità rilevante al fine di offrire un contributo decisivo all'autodeterminazione e allo sviluppo locale. Delle specie osservate e selezionate saranno poi redatti i disciplinari di produzione mediante i quali sarà verificata la fattibilità di attivare alcuni Presìdi Slow Food nell'area. Le azioni del progetto mireranno inoltre a formare, informare e rafforzare le competenze degli attori coinvolti nel territorio, mettere a livello le politiche di sviluppo rurale con la PAC - Politica Agricola Comune, orientare il sistema di consulenza aziendale per offrire importanti benefici nel supporto agli agricoltori e favorire lo sviluppo di fonti alternative di reddito. Slow Food Campania e Fondazione Slow Food per la Biodiversità si occuperanno altresì di garantire adeguata diffusione del progetto e dei suoi risultati mediante la partecipazione al Salone del Gusto 2014, la realizzazione di Laboratori del Gusto e Test gastronomici e la produzione di materiale informativo. Ercole de Cesare, Presidente del GAL Alto Casertano e Pietro Andrea Cappella, Coordinatore del GAL Alto Casertano hanno inteso sottolineare la particolare attenzione che il GAL riserva a questo percorso: «Con la stipula della Convenzione tra Fondazione Slow Food per la Biodiversità, Slow Food Campania e GAL Alto Casertano si aggiunge un ulteriore tassello nel percorso di costruzione di una immagine condivisa e sostenibile dell'Alto Casertano. Il recupero della biodiversità locale ci consentirà di offrire un contributo decisivo all'autodeterminazione e allo sviluppo locale».
Pietro Rossi