22 gennaio 2014

MARCO FUSCO LANCIA L’ALLARME PER L’INQUINAMENTO ALLA CIPRESSETA DI FONTEGRECA


Prof. Marco Fusco

FONTEGRECA. I “Fanghi da depuratori” continuano a scendere a valle, nella Cipresseta di Fontegreca, tra l’indifferenza di chi dovrebbe intervenire senza esitazioni, l’appello è stato lanciato dal Prof. Marco Fusco ex Presidente del Consiglio Generale della Comunità Montana del Matese. La Campania, purtroppo, di questi esempi di “scempi ambientali” ne offre in quantità industriale. A Fontegreca qualche tempo fa giunsero le telecamere di “Linea Verde” e le autorità territoriali tutte ad occupare la scena facendo passare l’idea di un sistema di protezione a tutto campo, a salvaguardia del “Bosco degli Zappini”. Ricordate le mie perplessità, ribatte il Prof. Fusco, su quanto si affermò in quell’occasione circa il rispetto del sito di inestimabile valore naturalistico da parte di chi, sul territorio, dovrebbe declinare le regole basilari per governare un sistema di controlli che dovrebbero essere in cima ai pensieri dei vertici di Comune, Comunità Montana, Parco Regionale del Matese? Nulla di tutto questo e oggi la Cipresseta di Fontegreca finisce su un programma satirico per evidenti carenze di chi dovrebbe far rispettare la legge in questo martoriato alto casertano, abbandonato da tutti. La schiuma bianca è la logica conseguenza di tutto ciò. La schiuma bianca la conseguenza logica di questa emergenza. Gli effetti catastrofici dei depuratori senza manutenzione, senza controlli oserei aggiungere. Del resto queste cose in Campania non meravigliano più di tanto, atteso la cronaca giornaliera di fenomeni legati all’inquinamento delle acque oltre che dell’aria  e dei terreni. Nella nostra regione- fa male constatarlo- non c’è solo l’emergenza della terra dei fuochi: oggi potremmo parlare di un’altra grave emergenza: il Matese terra dei fanghi non depurati!  Mi chiedo, continua Marco Fusco, ma l’Arpa Campania oltre ad  analizzare i campioni prelevati a Fontegreca e comunicare alle autorità preposte, l’esito della campionatura, ha provveduto a convocare una sorta di tavolo tecnico per arrivare ad arginare questo fenomeno della schiuma bianca? Ma è mai possibile che non si riescono a colpire i responsabili di questo scempio che si consuma sotto gli occhi di tutti senza soluzione di continuità? Eppure si conoscono nomi e cognomi dei responsabili. In Campania dovrebbero scattare le manette per chi non va mai a controllare se i depuratori funzionano oppure no. Di cosa vogliamo parlare! La Regione Campania, rimarca il Prof. Fusco, in materia ambientale non ha mai brillato, pessimo il governo Caldoro soprattutto nelle scelte operate per le aree interne a cominciare dallo smantellamento del servizio dei braccianti idraulico-forestali per i quali ci eravamo battuti in passato per il loro stato giuridico. Oggi non c’è più chi governa il territorio sotto il profilo forestale oltre che idrogeologico. Si è preferito tenere in piedi enti inutili! A spese dei lavoratori, quelli che negli anni hanno raggiunto alti livelli di professionalità in questa delicata mansione di salvaguardia del territorio. Andare a Fontegreca, conclude Marco Fusco, a vedere lo spettacolo della schiuma bianca è veramente raccapricciante per chi come me negli anni si è battuto prima di tutto per sanare clamorose sviste anche in materia di imboschimento e poi per valorizzare e lanciare in un circuito internazionale il Bosco degli Zappini. I risultati di questo intenso lavoro di ricerca, sono sotto gli occhi di tutti. Pensate: a Fontegreca è stato costituito il primo arboreto clonale da seme d’Europa, a coronamento di una attività iniziata nel lontano 1999 e che ha avuto concreta attuazione cinque anni or sono dall’assessorato regionale all’agricoltura con il primo progetto per l’individuazione e la selezione dei Materiali di base ai sensi della Direttiva 1999/105/CE e del D.Lvo 386/2003, cioè attuazione della direttiva relativa alla commercializzazione dei materiali forestali di moltiplicazione. Ora tutto questo rischia di essere cancellato con un colpo di…schiuma! E arriverà la televisione ancora una volta a denunciare una storia clamorosa di illegalità! Con buona pace di chi dovrebbe preoccuparsi di rilanciare il nostro amato Matese, colpito a morte da una politica inconcludente, scellerata e poco rispettosa della natura e delle sue leggi. 
Pietro Rossi