12 gennaio 2014

IL SINDACO DI PIEDIMONTE MATESE SOLLECITA LA PROVINCIA AD EFFETTUARE I LAVORO DI SISTEMAZIONE DELL’ISTITUTO IDUSTRIALE



PIEDIMONTE MATESE. E’ una situazione ancora precaria quella che interessa l’edificio e l’attività scolastica dell’Itis di Piedimonte Matese in via Caso, già un mese fa sotto l’occhio dei media per via delle sua cattive condizioni strutturali – coperture sollevate, infiltrazioni, umidità e muffe, infissi non funzionanti - che minavano il regolare svolgimento delle lezioni e mettevano a rischio la salute degli studenti, tanto che gli stessi arrivarono ad occupare la scuola per diversi giorni. Nessun intervento di sistemazione è stato sinora avviato dalla Provincia di Caserta, come invece assicurato in un incontro al Dirigente scolastico e ai ragazzi. Il peggioramento della situazione, per via delle conseguenze del sisma del 29 dicembre, ha spinto il sindaco Vincenzo Cappello e l’assessore alla Pubblica Istruzione Costantino Leuci, dopo un sopralluogo presso l’Istituto, a scrivere nuovamente al presidente Domenico Zinzi, dopo una prima nota inviata il 5 dicembre scorso, in cui gli amministratori esprimono in primo luogo la loro preoccupazione a nome di docenti, famiglie e alunni per una situazione che “pregiudica la normale attività didattica e rischia di compromettere le condizioni di sicurezza e quelle igienico-sanitarie”. La chiusura dell’Istituto Agrario,  non fruibile per via dei danni del sisma, ha reso infatti necessario il trasferimento di dieci classi presso i locali dell’Itis (la cui palestra è stata inoltre ritenuta inagibile dalla Protezione Civile regionale), facendo aumentare di oltre 200 persone la popolazione scolastica e sottraendo i laboratori all’utilizzo didattico in quanto adattati ad aule per gli studenti dell’Agrario. Vincenzo Cappello e Costantino Leuci, che già il mese scorso visitarono l’Itis per prendere visione dello stato di degrado dell’edificio, sollecitano quindi un rapido intervento dell’Ente provinciale per verificare se l’edificio risulta al momento idoneo ad ospitare una popolazione scolastica più numerosa, ma anche per individuare una collocazione alternativa ai ragazzi rimasti senza scuola, e reperire risorse utili ad eliminare i problemi irrisolti dell’Itis.