31 dicembre 2013

TERREMOTO NEL MATESE IL MESSAGGIO DI FINE ANNO DEL VESCOVO DI CERBO


Mons. Valentino Di Cerbo

PIEDIMONTE MATESE. Cari fratelli, care sorelle! Quest’anno, il 31 dicembre sera,  non celebreremo nella nostra Cattedrale di Alife il tradizionale Te Deum con le Autorità e il Popolo di Dio. L’inagibilità del maggiore Tempio della Diocesi e il permanere dello sciame sismico, insieme al disagio in atto nella popolazione matesina e alla necessità che in questo momento i responsabili delle nostre comunità siano sul posto e vicino alla gente, mi hanno indotto a prendere una tale decisione, anche se con sofferenza. Ma questo non ci esime dal dovere di ringraziare il Signore per i doni elargiti nell’anno che sta per finire: il coraggio e la tenacia della popolazione nel sopportare la pesante crisi economica, i notevoli, anche se non esibiti, gesti di solidarietà realizzati in favore dei bisognosi, il rispetto dei disagi dei poveri che ha portato molte Amministrazioni e molte persone ad uno stile di vita più essenziale, la testimonianza di amore alla propria Terra attraverso molteplici iniziative culturali e sociali, l’impegno di molti cristiani per aiutare i fratelli a scoprire il senso della vita con l’annuncio del Vangelo e il servizio al Regno, lo sforzo dei fedeli del territorio a rendere la loro Diocesi più bella con la Visita Pastorale, l’ordinazione di nuovi Diaconi… Sono tutti motivi di riconoscenza, cui si aggiungono in queste ultime ore il fatto che il terremoto, che ha colpito il nostro territorio quando le nostre chiese erano gremite di fedeli, non ha provocato alcuna vittima, né la maggior parte delle abitazioni ha subito danni tali da costringere le persone a trasferirsi altrove e a sopportare nuove sofferenze… Inizieremo il prossimo anno con qualche difficoltà in più, ma da credenti sappiamo che il tempo della crisi è tempo di crescita, tempo per “terremotate” false sicurezze e stabilire l’esistenza sulla salda roccia delle convinzioni, degli atteggiamenti e dei sentimenti che ci rendono più umani. Nel messaggio per la Giornata mondiale della pace, il Papa Francesco quest’anno ci esorta a prendere in considerazione la fraternità come fondamento e via della pace. Possa, anche l’evento del terremoto creare tra noi più fraternità, più solidarietà, più onestà, più attenzione agli ultimi, più civiltà vera, quella dall’amore, per offrire motivi di vita e di speranza ai bambini e ai giovani e tenerezza accogliente e grata agli anziani. A tutti voi che il Signore ha affidato alle mie cure di Pastore, auguro Buon Anno e, invocando la celeste protezione della Madre di Dio, invio con affetto la mia benedizione.
+ Valentino, vescovo