07 ottobre 2013

I RENZIANI IN VISTA DEL CONGRESSO PROVINCIALE DEL PD CHIEDONO DI ROTTAMARE LA VECCHIA CLASSE DIRIGENTE


Pascarella con Famiglietti

PIEDIMONTE MATESE. Sulla scia delle discussioni e delle considerazioni venute fuori dall’ultimo appuntamento  alla Mostra d’Oltremare dove sono stati presenti molti dei sostenitori campani e nazionali di Matteo Renzi, il coro unanime che è venuto fuori è quello  “non abbiamo paura e ci candidiamo a governare il Pd a Napoli e in Campania; un partito che qui non sa fare altro che perdere”. E’ Luigi Famiglietti, Sindaco di  Frigento,  rappresentante alla Camera dei Deputati in quota Matteo Renzi, nonché Presidente dell’Associazione Big Bang Campania ad affermare come si debba superare il duopolio Bassolino-De Luca dicendo basta alle chiacchiere di Bassolino. Basta con il Sindaco di Salerno, visto che li abbiamo davanti da vent’anni e devono farsi da parte. E’ questa la linea, ha ribadito Gianluca Pascarella coordinatore Comitati Matteo Renzi alto casertano,  da portare avanti anche in Provincia di Caserta se si vuole una volta per tutte sbaragliare questo sistema che vive di apparato, tatticismi e  personalismi. Con il suo pragmatismo,  la sua incapacità di identificarsi con l’apparato e le correnti di partito, Matteo Renzi si è sempre  allontanato da quello che è stato finora lo stile della sinistra. Uno stile che, dopo la caduta del Partito comunista italiano , è diventato per molti l’unico segno distintivo dell’appartenenza di sinistra. Matteo Renzi ci ha provato, parlando di una sinistra moderna ed europea, disposta a affrontare le sfide del futuro con strumenti nuovi e rinnovata energia. Lo ha fatto con uno stile nuovo, pragmatico e irriverente, mettendo in discussione il modus operandi del Pd e chiamando il suo elettorato a interrogarsi su cosa voglia dire sinistra oggi. Non fare ciò, continua Pascarella, anche qui a Caserta, stando dietro al “giuoco”  e alla “compravendita” delle tessere significherebbe tradire il programma di rinnovamento delle idee, del modo di fare politica e di essere al servizio del cittadino che da qualche anno stiamo portando avanti insieme a Matteo, rinunciando al percorso intrapreso fino ad oggi, inchinandosi alle logiche di spartizione che hanno segnato nel tempo la crisi del Pd che arranca nel superare nettamente un confuso PDL nelle competizioni elettorali. La provincia di Caserta, conclude Gianluca Pascarella, è una realtà migliore di quanto viene rappresentata da una classe politica ormai stanca e chiusa in se stessa e nei propri privilegi: apriamo la porta al nuovo, affrontiamo i problemi, cerchiamo le soluzioni senza equilibrismi che li lasciano irrisolti. Non cambiamo tutto per far sì che nulla cambi.
Pietro Rossi