05 luglio 2013

INTERVENTO DEL COMANDANTE DELLA LEGIONE CC MOLISE COL.GIOVANNI PIETRO BARBANO AL CONVEGNO SULLE “TEORIE E TECNICHE CRIMINOLOGICHE ED ANALISI QUANTITATIVE APPLICATE ALL’INVESTIGAZIONE SCIENTIFICA DEL CRIMINE” ORGANIZZATO PRESSO L’UNIVERSITA’ DEL MOLISE SEDE DI ISERNIA.


Col. Giovanni Pietro Barbano

ISERNIA. Nel corso dell’importante convegno in titolo  in svolgimento nella giornata odierna presso l’Aula Magna dell’Università del Molise di Isernia, organizzato dalla Facoltà di Scienze Politiche dell’Ateneo Molisano,  è intervenuto in qualità di relatore anche il Comandante della Legione Carabinieri Molise Colonnello Giovanni Pietro Barbano che sul tema ha  illustrato  gli organi dedicati alle investigazioni nell’Arma come da testo dell’intervento qui di seguito riportato: “Il convegno odierno si pone come importante occasione di confronto su temi di stringente attualità e di diretta specificità tecnica per coloro che operano nel campo delle investigazioni criminali. Non poteva certo mancare quindi l’entusiastica adesione dell’Arma dei Carabinieri che, nella sua veste di forza armata in servizio di polizia a competenza generale, è particolarmente attenta a mantenere aderente ai tempi ed alle esigenze la sua struttura operativa, operando prevalentemente con reparti dedicati che, oltre ad autonome attività, svolgono compiti di determinante supporto operativo ed addestrativo nel settore delle indagini. E’ il caso, ad esempio, del Reparto Crimini Violenti, istituito il 15 novembre del 2011 nell’ambito del R.O.S. con funzioni prettamente operative destinato ad occuparsi delle indagini sui delitti più efferati che, per modus operandi, conseguenze post delictum,  e rischi di spiralizzazione, creano marcato allarme sociale. E nel contesto d’interesse, per gli aspetti prettamente connessi all’indagine scientifica, si segnala il Ra.C.I.S., con il suo Reparto di Analisi Criminologiche: istituita nel 2005, tale particolare unità cura l’attività di supporto alle indagini svolte dalle strutture investigative dell’Arma sul territorio, curando le interrelazioni tra più eventi criminali, anche allo scopo di definire il profilo criminologico degli autori di delitti. E’ un’unità composta da Carabinieri psicologi, psichiatri, tecnici informatici ed esperti in analisi criminale che, attraverso il puntuale esame della scena del crimine e la precisa interpolazione dei dati emersi con il comportamento criminale, hanno spesso contribuito in modo determinante alla soluzione di casi estremamente complessi. Il Ra.C.I.S. offre inoltre un importante contributo per la formazione del personale dell’Arma in tema di tecniche di sopralluogo e rilievi tecnici, al fine di garantire anche a livello periferico la preparazione professionale per affrontare la scena del crimine in caso di crimini violenti. La valenza di tale strumento è stata sperimentata anche ad Isernia anni orsono, in occasione dell’omicidio di una donna brasiliana, accoltellata nel suo appartamento: proprio la bontà delle acquisizioni probatorie in sede di sopralluogo hanno favorito una puntuale formazione della prova in dibattimento che, unite alle tradizionali indagini testimoniali, hanno consentito la severa condanna del colpevole, confermata anche dalla Suprema Corte.  E ancora, nel settore della formazione per l’affinamento delle capacità investigative, Il Comando Generale dell’Arma ha anche creato uno specifico istituto addestrativo l’I.S.T.I., Istituto Superiore di Tecniche Investigative; inaugurato nel 2008, è una struttura, unica in Italia, voluta dall'Arma per potenziare l'attività investigativa tradizionale, specializzando il personale prioritariamente impegnato nell'attività di polizia giudiziaria sull'utilizzo delle più moderne tecniche di indagine e sull'impiego di tecnologie d'avanguardia. Le materie insegnate sono organizzate in specifici moduli dedicati ai diversi tipi di incarico e strutturati in base alle differenti esigenze di specializzazione da soddisfare in concreto. L'approccio didattico è di tipo pratico e mira a trasferire dal "campo" all'aula le esperienze operative della quotidianità maturate dai reparti investigativi di punta dell'Arma; questa filosofia si riflette sulla scelta di un Corpo Docente di primissimo piano che, oltre a magistrati, professori universitari e professionisti forensi, è costituito, per l'Arma, anche dalle migliori professionalità oggi espresse presso le strutture investigative di eccellenza, quali le Sezioni Anticrimine del ROS, i reparti del Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche ed i Nuclei Investigativi provinciali maggiormente impegnati sul fronte delle indagini. Il metodo di insegnamento privilegia le esercitazioni tecnico-pratiche, che simulano situazioni reali e sfruttano come ausili didattici le apparecchiature in uso ai reparti operativi dell'Arma. Fra le materie oggetto d'insegnamento particolare attenzione sarà riservata alle tecniche investigative per la localizzazione e la cattura di latitanti, alle indagini patrimoniali, strumento straordinariamente incisivo nella lotta alla criminalità organizzata, all'analisi criminale ed anche agli strumenti di cooperazione internazionale di polizia per fronteggiare la crescente trasnazionalità dei fenomeni. Presso l’istituto, si tengono specifici seminari di aggiornamento e formazione in tema di “Stalking”, cui partecipano i Comandanti di Compagnia, di Nucleo Investigativo e di Norm, che ricevono un accurato orientamento in tema di indagini sul particolare fenomeno, anche con particolare riferimento allo studio della componente psicologico/psichiatrica che tendenzialmente caratterizza la condotta dei responsabili del particolare reato e che, tra l’altro, rappresenta il tema dell’intervento del Capitano Dominici, previsto nell’ambito della III Sessione. Sulla base delle evidenti sinergie che derivano dal confronto tra le esperienze operative ed il mondo accademico, confermo il plauso all’iniziativa del prof.Di Traglia e della Professoressa Calabrese, ed auguro un proficuo sviluppo dei lavori”. Nel corso della giornata del seminario un intervento è stato effettuato anche dal Comandante Provinciale dei Carabinieri di Isernia, Ten.Colonnello Antonio RENZETTI, che ha illustrato il “Il Modello di Coordinamento tra le Forze di Polizia” previsto dalla Legge n.121 del 1981.
Comunicato Comando Provinciale Carabinieri Isernia