25 maggio 2013

Inquinamento indoor, il nemico in casa


dott. Luigi Ferritto

PIEDIMONTE MATESE. Non è solo lo smog a mettere in pericolo la nostra salute. Anche tra le mura domestiche l'aria che respiriamo non è pulita per una forma insidiosa di inquinamento legata all'impiego di agenti fisici, chimici e biologici contenuti nei materiali da costruzione e nei prodotti che usiamo ogni giorno nella nostre case. Sono i cosiddetti inquinanti indoor, caratteristici degli ambienti chiusi che si mescolano ai contaminanti provenienti dall'esterno, rendendo l'aria di casa peggiore di quella esterna. Il problema, nonostante la sua crescente diffusione nei paesi industrializzati, è ancora poco noto e considerato.  "L'ambiente confinato: rischio chimico, fisico e biologico", edito dall'Università telematica Marconi fa il punto della situazione raccogliendo i dati di uno studio avviato del Consiglio nazionale delle ricerche e del Ministero della Salute. La ricerca descrive i principali inquinanti indoor, le conseguenze sulla salute, le procedure e i consigli in grado di ridurne i rischi. Vediamone alcuni - illustrati dal dott. Luigi Ferritto, pneumologo presso la Clinica Athena-Villa dei Pini di Piedimonte Matese (CE) . "Oltre al più conosciuto radon-esordisce il medico-, anche i nuovi materiali usati per l'edilizia e per l'arredamento possono essere fonti inquinanti. Ci sono ad esempio i Voc (Composti Organici Volatili) presenti in colle, truciolati, compensati, prodotti per la pulizia della casa, tessuti e moquette che sono la causa di una vasta gamma di effetti che vanno dal disagio sensoriale fino a gravi danni a reni, fegato e sistema nervoso centrale. Tra questi la più nota è la Formaldeide, dichiarata cancerogena nel 2004 dall'Agenzia Internazionale per la ricerca sul cancro: calore e umidità ne aumentano l'emissione e le misure preventive più idonee consistono, oltre nel limitare l'uso di prodotti che la contengono, nella corretta ventilazione dei locali, e nello sfruttare le proprietà di alcune piante come la dracena, l'aloe o il ficus che contribuiscono a neutralizzarla". Nella lista nera degli inquinanti indoor figurano anche i pesticidi, i deodoranti per l'ambiente, i prodotti per l'igiene personale o per il fai da te (come le vernici), facilmente sostituibili con prodotti naturali. Qualche esempio? "Il tabacco macerato nell'acqua è attivo contro gli acari dei fiori -spiega Ferritto-, l'amido di riso può sostituire il talco per bambini che, se respirato, può creare problemi alle vie respiratorie e alle vernici con solventi e metalli pesanti è meglio preferire lacche diluite con oli, acqua e cere". Anche elettrodomestici e strumenti elettronici all'apparenza innocui, come lavastoviglie, lavatrici e forni a microonde, producono inquinamento elettromagnetico, al quale è facile sottrarsi mantenendo una certa distanza dalla fonte di emissione quando sono in funzione. In ufficio, invece, fotocopiatrici e stampanti laser possono sprigionare ozono, gas velenoso che provoca disturbi respiratori anche a concentrazioni minime. Un'attenzione particolare deve essere rivolta ai sistemi di climatizzazione perché istallazioni errate, scarsa pulizia e manutenzione possono trasformarli in diffusori di microbi, polveri e gas, in grado di provocare asma e allergie.  Data l'elevata presenza di inquinanti tra le mura domestiche, ci sarebbe di che preoccuparsi. "Non si tratta di suscitare inutili allarmismi", rassicura Luigi Ferritto. "Per ridurre o prevenire spiacevoli sorprese basta seguire semplici indicazioni, come leggere le etichette sui prodotti, non mescolare sostanze diverse e non eccedere con le quantità. Ma soprattutto", conclude la ricercatrice, "in assenza di una normativa organica sulla qualità dell'aria negli ambienti confinati, quel che conta è usare il buon senso".
Pietro Rossi