21 febbraio 2013

L’ALTA VELOCITA’ A PASSO DI LUMACA SANNINO (FILLEA CAMPANIA): “STRUMENTI DA RIVEDERE PER TEMPESTIVITA’ ED EFFICACIA”



La notizia dell’approvazione da parte del Cipe del progetto preliminare dei due tronconi Napoli-Cancello  e Cancello-Frasso Telesino, sulla tratta Napoli/Bari dell’Alta Velocità, dovrebbe essere salutata con soddisfazione e conforto, ma purtroppo sono tante e molto importanti le osservazioni che congelano gli entusiasmi. E’ la posizione espressa dalla Fillea Cgil Campania a seguito della comunicazione del ministro per la Coesione Territoriale, Fabrizio Barca. “Intanto sono passati 6 mesi dalla sottoscrizione del contratto istituzionale di sviluppo tra le Ferrovie dello Stato Italiane e Rete Ferroviaria Italiana e il provvedimento del Cipe che né da così attuazione e non sono certo tempi europei – commenta Giovanni Sannino, segretario regionale della Fillea Cgil Campania – si tratta di un piccolissimo passo, frutto anche delle continue pressioni e sollecitazioni del sindacato ed in particolare della Fillea e della Cgil, che hanno sempre ritenuto la realizzazione della linea dell’Alta Velocità Napoli-Bari una infrastruttura strategica per lo sviluppo. Questo primo passo, comunque tardivo, però, rischia di perdersi nel deserto dell’immobilismo ed evidenzia anche la stucchevole contrapposizione attuata dalla Regione Campania, che attraverso incertezze ed insipienza amministrativa ha di fatto ostacolato l’iter progettuale. A conferma delle preoccupazioni della Fillea, i tempi prospettati per l’avvio dei cantieri, per i quali si dovrà attendere ancora due anni prima di vedere avviate le attività: “L'esito della seduta del CIPE e la conferma della farraginosità delle procedure che portano alla trasferibilità dei fondi, richiama ancora una volta la necessità di procedere ad una profonda riforma dell'istituto non in linea con l'esigenza di rapidità e concretezza che la crisi impone. I tempi previsti per l’avvio dei cantieri – aggiunge Sannino - si parla di due anni portano a chiedersi se il Contratto Istituzionale di Sviluppo sia uno strumento per velocizzare lo sviluppo o piuttosto un nuovo testo biblico, visti i tempi ipotizzati”.

Comunicato Stampa Filea CGIL