16 novembre 2012

SANITA’. A BRUXELLES DUE INCONTRI SU LOTTA AL CANCRO E SINERGIE PUBBLICO-PRIVATO


On. Aldo Patriciello

Due incontri in materia sanitaria si sono tenuti a Bruxelles presso la sede del Parlamento Europeo. Il primo sulla partnership tra pubblico e privato per la ricerca sanitaria. Nell’incontro è stato sottolineato quanto l’IMI, l’Innovative Medicines Initiative, abbia creato un nuovo ambiente, da regolamentare, dove diversi attori che vi partecipano condividono conoscenze ed esperienze contribuendo altresì ad una migliore allocazione delle risorse. “L’Imi – spiega Patriciello – una delle più grandi iniziative a livello europeo in materia di medicinali innovativi che sfrutta la collaborazione tra pubblico e privato al fine di accelerare lo sviluppo di farmaci migliori e più sicuri per i pazienti. L’innovazione oggi svolge un ruolo cruciale e l’Unione Europea dovrà tenere conto di queste nuove ‘buone pratiche’ per allineare le attività comunitarie, nazionali e locali, alla Strategia Horizon 2020, il nuovo programma di finanziamento della ricerca e dell’innovazione all’interno del quale queste iniziative dovrebbero trovare nuova applicazione. Il finanziamento della ricerca risulta essere essenziale soprattutto in campo sanitario così, tramite la valorizzazione e tutela delle eccellenze, possiamo offrire servizi puntuali ed efficienti ai cittadini europei. L’esempio della ricerca farmaceutica pubblico-privato di Imi può apportare benefici al settore per questo bisognerebbe indirizzare fondi comunitari anche all’industria farmaceutica anche perché grazie al lavoro dell’Imi sono state rese possibili previsioni pre-cliniche e sugli effetti dei medicinali molto più certe ed accurate, nonché un trattamento dei pazienti più efficiente e un più vasto portfolio nella neuroscienza”. Nell’incontro è stato ribadito la possibilità di trasformare la ricerca in nuove soluzioni pratiche tramite la collaborazione tra pubblico e privato nell’ottica secondo cui con l’innovazione, anche nel campo dell’assistenza sanitaria, si può uscire dalla crisi. Innovazione però è sinonimo di buone pratiche da sostenere con i programmi comunitari. “una migliore assistenza sanitaria – continua Patriciello – può portare alla diminuzione delle morti da tumore, della mortalità infantile nonché una migliore comprensione delle malattie stesse. Per questo dobbiamo stimolare non solo la ricerca in tale direzione ma anche la creazione di nuove figure professionali e istituti di studio e formazione eccellenti”. Una efficiente assistenza sanitaria, dunque, dovrà essere l’obiettivo della ricerca in materia; un’assistenza che dovrà affrontare tutti i momenti di vita del malato così come è stato specificato nel secondo incontro sull’argomento; una tavola rotonda degli eurodeputati sull’uguaglianza tra pazienti malati di cancro ed altre malattie croniche. Dall’incontro è emerso che le Istituzioni comunitarie hanno il compito di arginare gli atteggiamenti limitanti ed iniqui di quanti si sono interfacciati con un malato di cancro; un atteggiamento discriminatorio visibile in diversi campi della vita quotidiana, dal sociale al professionale. La Carta ONU, infatti, dichiara l’ineludibilità dei diritti di una persona con disabilità, riflettendo sulla disabilità quale elemento presente nella società e non nella persona malata. “All’interno del programma Europa 2020 – afferma l’eurodeputato -  l’Unione Europea sta concretamente attivando iniziative volte a prevenire problemi inerenti la salute pubblica. Gli Stati membri per esempio sono invitati a ristrutturare i propri budget di entrata e uscita in funzione della promozione di tale programma che vuole assicurare un’adeguata protezione della salute, anche dei malati di cancri”. Dalla discussione è emersa l’esigenza di un’adeguata tutela della figura femminile quale elemento trainante del nucleo familiare e spesso in difficoltà i se malata di cancro sia dal punto di vista fisico che organizzativo. I deputati ritengono auspicabile l’elargizione, da parte dello stato membro, di un quantum diretto a far fronte alle necessità derivanti dalla malattia, nonché all’individuazione e alla predisposizione di un aiuto concreto alla donna nello svolgere le mansioni di casa e assicurare il proprio posto di lavori che in molti casi viene perso a seguito della malattia secondo quanto disposto dalla Direttiva 2000/78/UE del 27 novembre 2000 che disciplina la necessità di un trattamento equo all’impiego nonché dell’indispensabile rispetto dei diritti fondamentali.

Bruxelles, Ufficio Stampa on. Aldo Patriciello