03 novembre 2012

Concerto e mostra di mail art per John Cage & Tecnologia Creativa


Mauro Castellano

CAIAZZO. Dopo il l’omaggio a Debussy ed alla musica francese di Paolo Bordoni tenutosi di ieri al Museo Campano di Capua che ha inaugurato l’Autunno Musicale ed il suo segmento Pianofestival, la Rassegna prosegue con un dittico di concerti ed una mostra di mail art spaziando da John Cage, celebrato autore in occasione del centenario della nascita, e i nuovi linguaggi tra tecnologia e tradizione di Damerini & D’Anghera. Alle ore 11.30 al Palazzo Mazziotti di Caiazzo  il pianista Mauro Castellano inaugura il Ciclo Contemporary Tour con un programma dedicato a John Cage di cui ricorre il centenario della nascita. In programma un percorso antologico che copre l’arco temporale dal 1947 al 1975 tra cui brani per l’Immancabile - per l’occasione - “pianoforte preparato”. Compilare un’antologia delle composizioni di John Cage non ha seonso. Proprio perché per lui tutto aveva senso, comprese le non-scelte, quelle legate alla casualità. Ma non si può non considerare l’invenzione (Arnold Schoenberg, suo maestro, non lo riteneva un compositore, ma un inventore di talento) del “pianoforte preparato”, ottenuto inserendo nelle corde dello strumento viti, bulloni, ed altri oggetti d’uso domestico, per ottenere l’effetto di un gruppo di percussioni orientali: ecco il motivo di Music for Marcel Duchamp (1947), che apre questo concerto. Nasce però il problema di togliere gli oggetti dalla cordiera del pianoforte per poter eseguire il resto del programma. Ecco allora Variations III, una serie di azioni sonore casuali da compiere entro un certo lasso di tempo: l’esecuzione di questo brano coinciderà con le azioni necessarie per “normalizzare” lo strumento. Cage sosteneva che ogni oggetto ha un’anima che si ravviva facendolo produrre suono. In a Landscape è uno stupefacente brano: facendo uso di scale modali di derivazione orientale, produce un effetto di grande calma interiore. Nel 1948. Molti decenni prima della moda del “New Age” Waiting (1952) è invece un breve pezzo in cui piccole cellule sono separate da lunghi silenzi, che  ci costringono ad acuire una nostra percezione in favore di eventi sonori e di rumori che diamo per scontati o trascurabili. Cage equipara suono e rumore in senso non gerarchico (ed in tal senso egli è davvero allievo di Schoenberg, inventore anche lui della dodecafonia, che assegna eguale importanza ad ogni suono della scala cromatica). Winter Music (1952) allinea una sequenza di gruppi sonori eseguibili da uno fino a venti pianoforti. Gli Etudes australes (1974/75) riportano su quattro pentagrammi le mappe celesti dell’emisfero australe; un ritorno al cielo. Alle ore 11.00, sempre  al Palazzo Mazziotti di Caiazzo, avrà luogo l’inaugurazione della Mostra internazionale di mail art  John Cage mail art….supposing. L’esposizione, curata da Angela Caporaso nell’ambito del Ciclo Suoni & Visioni, raccoglie opere appositamente  create da 100 artisti di tutti i continenti e sarà visibile sino al 2 dicembre. Dice la curatrice: “Non intendendo qui circoscrivere la complessa vicenda artistica e musicale di Cage, questa iniziativa vuole invece porre l’accento sul concetto di casualità – alea – che dagli anni cinquanta in poi irrompe nella sua evoluzione artistica……. Le casuali traversie del viaggio postale, i fortuiti incontri di percorsi sconosciuti determinano infine la peculiarità dell’opera entrata a far parte del progetto.”

Pietro Rossi