08 settembre 2012

Il Matese leggendario raccontato da Luigi Cimino.


Luigi Cimino

PIEDIMONTE MATESE. "Matese Leggendario" è un libro scritto da Luigi Cimino un autore che di professione è avvocato, così è pubblicato nel suo profilo. Mi scuso con lui se la mia recensione sarà scritta in parole semplici, ma dovendo arrivare al cuore dei lettori, ed avendo io stessa studiato lo stretto necessario, preferisco redarre recensioni che siano alla portata di tutti. L’intento di una recensione è quella di promuovere un libro, invogliando il lettore nell’acquisto dello stesso. Quante volte, nelle mie recensioni ho scritto che leggere aumenta la nostra conoscenza ed arricchisce la nostra cultura. Ebbene, siamo di fronte ad un’opera letteraria che arricchirà la nostra cultura. L’autore di questo libro ci vuole presentare e descrivere la sua terra, che evidentemente ama. All’inizio del racconto, sembra di leggere una favola, monti che fanno a gara per essere uno più bello dell’altro. Mi piace, mi sembra di vederli. Questo autore è straordinario, nel raccontare, come se fosse una favola, ma probabilmente è proprio in questo modo che i nonni, raccontano, ai loro nipoti la storia di questi monti, la nascita di laghi artificiali per permettere la produzione di energia elettrica da fornire agli abitanti della valle. In questo modo, siamo venuti a conoscenza, noi lettori, dei nomi delle montagne, una in particolare che all’inizio della storia aveva un altro nome ed in seguito a battaglie svoltesi proprio in quel luogo, ha cambiato il nome in quello che conosciamo per averlo studiato a scuola, in geografia. Io personalmente, mi ricordo di aver studiato il fiume Sele. Per chi, invece, non conosce, leggere questo libro, può essere fonte d’informazione. Sarebbe un vero peccato, non acquistarlo, non leggerlo, è raccontato con tanta delicatezza che fa amare i luoghi descritti. E’ narrato con tanto amore che il lettore ne rimane affascinato, usando la sua fantasia, riesce persino a visualizzare l’ambiente e, per assurdo, vista la descrizione, tanto bella, verrebbe il desiderio di visitare queii luoghi. Un monte che si specchia in un lago è uno spettacolo della natura impareggiabile. Non resta che recarsi in questi luoghi descritti dall’autore di questo libro, così dettagliatamente che accende nel lettore, la curiosità di approfondire la conoscenza. L’autore di questo libro è evidentemente innamorato della sua terra, ma la cosa strabiliante è che è contagioso. Leggere come la racconta, come la descrive, incute nel lettore lo stesso sentimento dell’autore. E dopo una bella lezione di geografia che ci ha fatto innamorare di questo massiccio montuoso, ecco un pò di storia, raccontata dall’autore che ci descrive chi e quali furono i primi abitanti della zona. Il racconto non è puramente storico, ma narrato sempre con lo stesso stile. Mi spiego meglio, quando andavamo a scuola, spesso ci annoiavamo, alle lezioni di storia, perché pregne di date, di nomi, di luoghi, raccontati in modo "asettico", non ci trasmettevano, cioè, nessuna emozione. Questo autore, invece, è così innamorato della sua terra che nel raccontare, nel renderci edotti, ci istruisce senza annoiare, ma arricchisce la nostra cultura appassionandoci. Impariamo così a conoscere i sanniti, ve li ricordate, ce lo hanno insegnato a scuola, ma magari non ci è rimasto impresso. Leggere questo libro, invece, rende tutta la storia più intrigante, ci incuriosisce e vorremmo proseguire nella lettura, per imparare di più. Devo, è veramente doveroso, da parte mia, ringraziare l’autore di questo libro, perché ha dedicato tempo, energia per far conoscere a tutti la terra che ama.

Recensione di Maria Teresa