24 luglio 2012

“STORIE… TANTE STORIE” DI MATILDE MAISTO

Matilde Maisto

CANCELLO ED ARNONE – Vi presento il mio secondo libro dal titolo: “STORIE… TANTE STORIE”. Una raccolta di favole che vi faranno rilassare, vi metteranno di buon umore, ma che vi faranno anche pensare.  Se volete potrete leggerlo o scaricarlo dal mio sito “IL CIGNO ROSA”.  Per darvi un’idea del suo contenuto vi riporto la prefazione, gentilmente scritta dalla prof.ssa Enrica Romano, che qui ringrazio pubblicamente per la sua cortesia e la sua bravura.
Matilde Maisto
PREFAZIONE
“Entrino, entrino, signore e signori, fanciulli e fanciulle nelle tante storie di Matilde che come un abile giocoliere offre a tutti un fiore. Storie come fiori, storie donate con cura per evitare che i teneri bulbi dei nostri cuori appassiscano. Desideri anche tu vedere cosa c’è oltre la collina? Cosa aspetti a provare le tue ali! Le storie di Matilde si ergono come fiori raccolti che si sparpagliano intorno a noi, come una corona per festeggiare il ritorno a casa di mattoni rossi della figlia ribelle che si ritrova tra braccia amorevoli. Ti sei mai chiesto come fanno le rondini a tornare sempre nello stesso posto e a non sbagliare mai strada? Questo è un vero mistero. Ci vuole del tempo, sai? Le rondini si orientano con le stelle e con il sole. Provo a farlo anch’io; e tu? Vuoi volare come Luca che papà e mamma tengono per mano facendolo librare sull’onda del mare ogni qualvolta si avvicina? Entra nelle storie di Matilde: in primavera vedrai scivolare giù dallo scivolo un bisonte; in autunno la lumaca con il mal di schiena scorgerai. Incontrerai sogliole con facce intelligenti; in compagnia di gentili tritoni sul fondale marino oscillerai. Se sulla spiaggia in riva al mare una conchiglia particolare con dentro tutte le voci del mare tu vuoi scovare, sul tappeto volante di Matilde devi balzare. Ma l’animo di Matilde è profondo e conosce tutti i mari. Una sera qualunque, in un luogo qualunque, senza tempo né spazio a chi non è capitato di provare un astio nel cuore reso duro come un sasso per conti in sospeso, rancori, bocconi amari? Di sole Matilde vuole illuminare: come per incanto apre il suo cuore al perdono, alla pace, a Dio con l’immagine di un bellissimo fiore che ancora bagnato dalla rugiada notturna si apre al luminoso sole del mattino. Ancora con Matilde vogliamo viaggiare: piccole nuvole con le mani toccare, a piedi nudi in un prato passeggiare, liberi sulla riva del mare trotterellare per incontrare in un girotondo un bimbo biondo, una bambina dagli occhi di notte; bimbe dalla pelle color miele, bimbi color cioccolato. Dammi la mano: vieni anche tu nel girotondo per il mondo. Per andare dentro, oltre e dietro le cose nella foresta di storie ti devi inoltrare. Nelle storie di Matilde troverai amore nello sguardo amorevole, nel bacio, nella posa della testa sul grembo, nella carezza dei capelli, nell’umiltà della mamma che tesse grano nella danza tra fisico, mente, intelligenza e cuore, per serbare l’amore, per non dimenticare. Nelle sue storie scoprirai che le stelle non sono nate senza un motivo;come un bambino fissato dagli occhioni di un cagnolino infreddolito mai più solo ti sentirai. Un re che fa le capriole per tutte le stanze del castello ti stupirà grazie alla fulgida scia luminosa, a quell’attimo eterno, ai due desideri uguali, alle due figlioline gemelle. Ma avrò anch’io la “pollacchiuria”? Avrò anch’io quella paura? Quell’amore straripante, l’emozione consonante? Altro fare io non so se al tuo posto sto. Grazie Matilde che ci sussurri all’orecchio del cuore ciò che la tua mamma diceva: che non esiste nessuna notte così lunga ed infinita da non conoscere le luci dell’alba. Placa ancora con il tuo entusiasmo l’onda grande del respiro affannoso, la smania, la tristezza che fiacca il respiro. Le tue storie son segnali di fumo: “Perché Signore? Perché anche questo?” quante volte chiediamo. E quando tutto si incendia ecco il fumo che attira la nave, il salto fiducioso nelle braccia del Padre. Ah Matilde cosa mi combini? Mio figlio Gennaro ha selezionato storie a unico soggetto: il cane. Eh sì. Ci dice di Buck : “di questa storia mi è piaciuto che la padrona del cane gli fa molti complimenti; gli dice che è bravo in molte cose” e si incanta con Nerina i suoi cuccioli. “Questa storia è stata molto bella soprattutto quando dice che l’arrivo di Nerina è stato un segno di Gesù Bambino; mi è piaciuto il fatto che aveva due cani, poi tre e alla fine sono arrivati altri tre cani: Carbone, Tito e Alice quindi in tutto ha cinque cani (ha sbagliato l’addizione Gennaro …erano sei; troppo emozionato) e la sua padrona ha molto, molto coraggio ad averli. Storie e cani. Sonno e viaggi: che binomi vincenti per Gennaro: “Elena sta con il suo Dodò e sta leggendo le storie con lui; all’improvviso si addormenta rapita dalla storia e Dodò scompare. Elena lo cerca ma non lo trova. Al suo risveglio si accorge che Dodò l’ha vegliata nel sonno. “ E sentite cosa scrive a commento di -Una giornata a pesca con papà- : “ in questa favola mi ha colpito che Luca non vuole andare con il suo papà a pescare e questa cosa è strana perché i figli vogliono uscire con il loro padre” firmato Gennaro. Come dice Matilde “larga la mano stretta la via, dite la vostra che io ho detto la mia.” Radioso viaggio allora, in mille giravolte affaccendati, da un aquilone di emozioni trasportati. Un affettuoso “glu-glu”.
Enrica Romano e Gennaro Dell’Aversana
Prof.ssa Enrica Romano