30 luglio 2012

Agnese Ginocchio canta per la Pace e i diritti negati nella terra dei clan



Castel Volturno - Si é svolto sabato scorso un importante evento ambientalista promosso dal Sel di Castel Volturno guidato da Ciro Scocca, con il patrocinio di Legambiente, del  Comune, della CGIL e di altre organizzazioni, che ha avuto lo scopo di sensibilizzare sulle tematiche ambientaliste attraverso la pulizia di alcune zone del litorale, ed inoltre tenere alta l'attenzione anche sui diritti umani calpestati dei fratelli migranti che popolano il territorio del litorale, che ancora ad oggi sono soggetti a forme di razzismo e di repressione. All'evento, invitata dallo stesso Scocca, leader del Circolo Sel di Castelvolturno, é stata presente portanto il proprio contributo in parole e musiche per la Pace ed i diritti ai fratelli migranti, la cantautrice per la Pace Agnese Ginocchio, donna coraggiosamente impegnata sulle tematiche dei diritti civili, che gira in lungo e in largo le scuole, le piazze e i luoghi dove si diffonde la cultura della difesa dei Beni Comuni, per portare attraverso la sua musica impegnata un messaggio che illumina la via, inducendo a riflettere sulla situazione che ci circonda, a tenera alta l'attenzione in tempi di caos e di massima dispersione.  "E' stata ed é sempre una gioia cantare e parlare per la Pace e i diritti avendo i nostri fratelli migranti tra gli asscoltatori Loro comprendono,  ascoltano con attenzione, partecipano al canto con spontaneità e sincerità, conoscono molto bene la profondità di questi messaggi, perché hanno sperimentato situazioni di sofferenza e di prova sulla loro pelle. Come si possono usare ancora  oggi atteggiamenti di cinismo e di indiffernza nei loro riguardi? Chi disprezza voi disprezza me, lo disse un giorno gesù profeta di Pace...Si vergognino tutte quelle persone che usano atteggiamenti poco aperti e ospitali nei loro riguardiRiprendiamoci le Piazze, diamo Colore alle Città, Con le nostre mani liberiamo la terra dalle catene e dal degrado, Facciamo sentire le nostre voci per difendere i diritti di nostra madre terra, i diritti dei nostri fratelli migranti, che sono anche i nostri diritti. Solo da una società più giusta e più solidale potrà nascere un mondo di Pace. Impegniamoci ogni giorno a realizzare quest' obiettivo. Ognuno faccia la propria parte, ma smetta per favore di essere spettatore di questo triste scenario che ci circonda e scenda in campo per il cambiamento". Ha ricordato Agnese Ginocchio durante il suo intervento in piazza Annunziata davanti ad un Alber di ulivo simbolo della Pace, in mezzo agli sfolgoranti colori dell'Arcobaleno che si ergeva fra le bandiere, tra due maestose mani d'oro che sorreggevano le catene, simbolo della schiaviutù  e dell'ingiustizia che devono essere spezzatae con in nostro impegno. Con la sua arma bianca, la sua chitarra, Agnese scrive e detta le regole da seguire: " o ci  impegniamo tutti per la rinascita ed il riscatto della nostra terra, o finiremo di precipitare nel degrado e nel buio che ci siamo costruiti con le nostre azioni, e non ci sarà ne fururo e  ne storia per il nostro territorio. Contro l'indifferenza, contro mafia e arroganza, contro racket e camorra allora non resta che alzare la voce e gridare unanimi una sola parola: Pace! " Una voce scomoda che scomoda, provoca e interroga le nostre coscienze. Questo é l'impegno di questa piccola e grande donna del sud resistente, che si muove e si impegna per l'affermazione di uno stato di giustizia sociale e di Pace senza confini e sena barriere. Chi ha avuto la gioia e la fortuna di conoscerla é stato catturato dalla sua determinazione e dalla sua parola a doppio taglio.

c.s.