22 maggio 2012

SAN GIOVANNI E PAOLO, MANOVRE DI RIANIMAZIONE




Caiazzo -Dal  1806 al 1809, ebbe la sua autonomia, diventando  comune. Ha avuto due scuole elementari, l’ufficio postale, una propria “università”- che eleggeva due eletti, che poi governavano gli altri Casali e Castelli, il Catasto ed i Pesi Reali distinti da Caiazzo . Borgo che vanta  un triennio di autonomia amministrativa(dal 1806 al 1809), durante il quale  ebbe tre sindaci (in tre anni): autogestione che costituì, per il paese retaggio morale indelebile-fierezza del carattere, in quella sorta di gelosa difesa della propria idendità, ancora oggi presente come elemento “indigeno”,con gli abitanti di Caiazzo city. Parliamo di S.S. Giovanni e Paolo, amena frazione di Caiazzo,  negli ultimi anni  finita spesso sulle cronache nazionali. Chi scrive, affezionato  al borgo natio, negli anni ha cercato con gli strumenti mediatici(giornali, radio e televisioni nazionali) a disposizione di fare opera di sensibilizzazione. Per  cercare, fare migliorare le cose. Ma le istituzioni, morse dalla tarantola, hanno sempre negato l’evidenza, in alcune occasioni(buttandosi davanti alle telecamere) stravolgendo la realtà, e con la complicità di alcuni residenti, hanno presentato il piccolo centro come un Paradiso terrestre. Ma il paese  ha  continuato a camminare a passo di gambero. Diventato un paese-fantasma. Morente. Ma, affiorano speranze. Una giovane coppia, Angela Tascillo e Franco Di  Salvatore, che ama il borgo, ha investito i propri risparmi per rianimare il piccolo centro. Vuole bene al minuscolo centro, ed ha aperto un accogliente bar, punto di aggregazione per l’amena comunità. E sulla scia della giovane coppia, nei prossimi mesi, si prospetta l’apertura di altro ritrovo per giovani(verosimilmente un pub).  Una terapia intensiva d’urto. Diversi residenti sperano  nella rinascita della frazione caiatina, orfana di un ufficio anagrafe, ufficio postale, mezzi pubblici, di una cabina telefonica, della metanizzazione(seppure la condotta attravers il ventre della frazione).  Nel 1590 i “fuochi” nel borgo erano 10, le anime 40. La lodevole operazione  dei coniugi  Tascillo-Di Salvatore, va sostenuta ed apprezzata, per scongiurare questi numeri, e la morte del  paese. Sarebbe la fine per tutti. Dulcis in fundo un appello per Enel e Telecom, nel paesino responsabili di una pessima “igiene ambientale”. “ E’ mai possibile deturpare l’ambiente in questo modo, e rovinare l’estetica delle facciate delle nostre case”- attacca S.M. Abbiamo chiesto tante volte all’Enel e alla Telecom, la rimozione e l’interramento, per   sistemare quel groviglio impressionante e nocivo(ndr.onde elettromagnetiche?)  di fili e cavi, che per poco non entrano nelle nostre stanze . Niente di niente. Nessuna risposta. Residente infuriato, pronto a rivolgersi anche alle  tv nazionali, per denunciare il problema. Nei prossimi mesi, potrebbe arrivare l’inviato di un noto tg satirico. Una sconfitta per tutti, per la società e per chi finora non ha mosso un dito, per risolvere il caso dei fili penzolanti sulle facciate del paese e per una curiosa ordinanza,  ieri affissa nel paese. Nell’ordinanza numero 23, si legge: Ordina ai proprietari frontisti di tenere regolate le siepi vive esistenti e di pulire i fossi e le cunette…. Entro il 20 giugno 2011 ! Nella frazione si vive(per il Comune di Caiazzo) ancora nell’Anno Domini 2011.  Quì festeggeremo l’arrivo del  2012, tra 7 mesi. Con una frizzante bottiglia si spumante. Da acquistare rigorosamente nel nuovo bar, ieri inaugurato!

Giuseppe Sangiovanni