06 maggio 2012

Comunicato Ambiti Gestionali CUB


Siamo giunti alle battute  finali di un copione già letto infinite volte, che annuncia la fine del Consorzio Unico di Bacino delle Province di Napoli e Caserta, che per anni è stato il simbolo provinciale della cattiva gestione dei servizi pubblici con spreco di danaro per mirati scopi politici e di malaffare.   Abbiamo sottolineato più volte che il CUB, Ente Pubblico, libero dalla necessità di profitto, invece di rappresentare un'opportunità per rendere un servizio efficiente ed ottimale, è stato una grande carrozzone grazie a politici e sindaci che l'hanno utilizzato solo per convenienza utile alla distrazione del gettito della Tarsu e/o per sponsorizzare assunzioni, carriere e clientele mungendolo fino alla messa in liquidazione. Altro scempio sono state l'inadeguatezza e le sovversive strategie degli Amministratori e dei Commissari che si sono avvicendati alla guida del CUB sperperando a loro piacimento e per fini personali, ormai a tutti noti, decine e decine di milioni di euro senza mai applicare le leggi o calare un reale e valido piano industriale.  Nonostante questo supplizio abbiamo comunque continuato a sperare che prima o poi sarebbe emersa una parte politica sana che con responsabilità e orgoglio avrebbe quantomeno avviato un percorso di salvaguardia, attraverso la costituzione di un nuovo soggetto pubblico che, sulla scorta degli errori e delle esperienze passate, si fosse contraddistinto in trasparenza ed efficienza a vantaggio dei cittadini e dei lavoratori.  Questo lo si poteva e lo si può ancora legittimamente conseguire solo attraverso la Provincia di Caserta e la Gisec spa, la società provinciale che gestisce l'impiantistica di smaltimento rifiuti in provincia di Caserta. Non a caso abbiamo condiviso un progetto di suddivisioni in ambiti gestionali del territorio Casertano, che prevede la diretta partecipazione, in quota minoritaria, della Gisec, per conseguire il ciclo integrato dei rifiuti dalla raccolta all’impiantistica.  Anche questo piano però, grazie agli stessi protagonisti del passato, ovvero i sindaci, sembra ormai giunto al capolinea se non si registrerà in tempi rapidi una forte iniziativa del Prefetto di Caserta con palese richiamo alle responsabilità politiche/istituzionali, ma anche soggettive. Infatti, non è difficile capire che quando si comincia a sollevare fittizi conflitti di potere o di insufficienza normativa si denota un gioco tattico per non aderire. E’ chiara ormai la nuova miope farsa dei sindaci e il loro obiettivo di  completare la distruzione di un servizio pubblico essenziale mettendo a rischio almeno 400 posti di lavoro e coltivando il desiderio di lottizzare nuove poltrone e nuove assunzioni.  A questo punto, si comprende da se che, per i ghiotti sindaci, è meglio tentare la fuga dal CUB portandosi in dote una quota minima del Personale spettante e proseguire la gestione alla Carlona del gettito fiscale nelle loro salde mani.  Facciamo quindi appello alla Guardia di Finanza che accerti e indaghi sull'illecito comportamento di taluni sindaci per la distrazione dei capitoli di spesa vincolati dovuti al CUB e sul danno erariale prodotto lasciando il CUB in modo controverso, senza congrua acquisizione di personale, per sponsorizzare nuove assunzioni duplicando i costi della collettività. Tutto questo avviene mentre il CUB, con anni di ritardo, solo in questi giorni,  cerca, con note unilaterali, di cantierizzare e suddividere i lavoratori tra i comuni dopo aver concesso tante sospette fughe a costo zero e senza ostilità.  Pertanto, convinte che dal pantano si possa uscire solo con il pregio di un tavolo Prefettizio, per concertare assieme i migliori equilibri tra una filiera istituzionale e solidale con l'esigenza di efficienza, le scriventi OO.SS. auspicano una rapida ripresa del negoziato, che li veda protagonisti, con l'indispensabile ausilio della Provincia e di Gisec, poiché è questo il presupposto legislativo essenziale per l’affidamento del servizio in house, e per la salvaguardia dei livelli occupazionali del CUB, a partire dall'ambito sud, visto lo stato avanzato della procedura di costituzione, improvvisamente fiaccato da grigie dispute di potere.


c.s.