15 aprile 2012

MONSIGNOR LUCIANO RUSSO, UN NUOVO VESCOVO NELLA CHIESA DI CRISTO.


AVERSA. Una chiesa cattedrale gremita di fedeli e di confratelli religiosi si è stretta attorno a monsignor Luciano Russo nel giorno della sua ordinazione episcopale, consacrata da S.E. rev.ma il Signor Cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato di Sua Santità, alla presenza di S.E. Rev.ma Mons. Crescenzio Sepe, cardinale di Napoli, di S.E. Rev.ma mons. Giovanni Angelo Becciu, arcivescovo titolare di Roselle e Sostituto per gli Affari Generali della Segreteria di Stato, di S.E. Rev.ma Mons. Angelo Spinillo, vescovo della Diocesi di Aversa.  Il senso di appartenenza e la profonda comunione spirituale di mons. Russo con la nostra chiesa locale, di cui è uno dei figli prediletti, ha motivato il Santo Padre Benedetto XVI a concedere che la celebrazione del rito di ordinazione avvenisse nel seno della comunità in cui il novello vescovo è cresciuto e si è formato, riconoscendo la propria vocazione e l’apostolato cui era chiamato: «La sua elevazione all’episcopato – ha detto mons. Spinillo nel saluto introduttivo alla cerimonia – ci riempie della gioia propria di una comunità che, come una madre che genera un figlio, vede fiorire dal suo grembo la ricchezza di tanta vita nuova. […] La celebrazione che oggi consacra vescovo mons. Luciano Russo è anche un rinnovato motivo di speranza per tutti noi, per la Chiesa di Aversa che non soltanto gioisce del poter contare otto vescovi tra i suoi sacerdoti, ma soprattutto sente ancora più viva la vocazione ed il proprio essere coinvolta nella missione universale della Chiesa». Il rito, officiato sabato 14 aprile dal cardinale Tarcisio Bertone, sotto la cupola solenne e mistica del duomo normanno riempita dalle note soavi del coro della Cappella Lauretana, ha conferito a monsignor Russo, per la benevolenza e la fiducia del Santo Padre, la cattedra episcopale di Monteverde (Av) e la nunziatura apostolica in Rwanda, sede di una comunità cristiana sofferente e vivissima, composta da fedeli che papa Benedetto XVI appella come «a noi carissimi». Al proposito, prima del rito dell’ordinazione, S.E. il cardinale Tarcisio Bertone si è rivolto ai confratelli sacerdoti, ai fedeli, a mons. Luciano Russo e ai suoi familiari, per salutarne l’investitura con parole accorate, ricordando che questa celebrazione si è svolta, significativamente, alla vigilia della seconda domenica di Pasqua o della Divina Misericordia: «Il dono per eccellenza della Pasqua è lo Spirito Santo, lo Spirito di Verità; d’ora in poi gli apostoli sono chiamati ad annunciare nel mondo la resurrezione di Gesù, un annuncio che, prima di essere una parola trasmessa da uomini, è opera che viene dall’alto. Tra poco, tramite l’imposizione delle nostre mani, la potenza dello Spirito si effonderà su di te. Tale potenza ti concederà il carisma sacramentale del sommo sacerdozio e ti porrà come successore degli apostoli; Cristo sta per invitarti a continuare la sua missione: “Come il padre ha mandato me, così io mando voi”, io mando te. Questa è la grande rivoluzione del Vangelo, di cui il vescovo è il primo testimone. Nelle terre d’Africa, dove tu sei chiamato a operare, la chiesa ha una grande tradizione di annunciazione, di testimonianza, fino al martirio: in un paese come il Rwanda, che ha conosciuto l’orrore del genocidio, il rappresentante pontificio ha il compito di accompagnare nel cammino i sacerdoti e i vescovi, facendosi servitore dei suoi fratelli in Cristo. Nessun timore prevalga sulla speranza». Al termine della cerimonia, il neo-vescovo mons. Russo ha voluto sottolineare personalmente il suo legame di fratellanza con la chiesa locale: «Con animo grato, sento in modo speciale la mia appartenenza alla diocesi di Aversa, la cui Cattedrale oggi ci accoglie. […]. Alla Vergine Maria, Madre di sapienza e di prudenza – ha concluso – affido il mio ministero episcopale e la missione che il Santo Padre mi ha affidato in terra d’Africa, cercando di essere umile strumento nelle mani del Signore, per il bene delle anime e la gloria di Dio». S.E. Mons. Luciano Russo è nato a Lusciano (Caserta) Diocesi di Aversa il 23 giugno 1963.  Laureato in Diritto Canonico, è stato ordinato sacerdote il 1° ottobre 1988 ed incardinato in Diocesi di Aversa. Entrato a soli trent’anni nel Servizio diplomatico della Santa Sede, ha svolto il proprio apostolato presso le Rappresentanze diplomatiche della Santa Sede in Papua Nuova Guinea, Honduras, Siria, Brasile, Paesi Bassi, Stati Uniti d'America, Bulgaria. È stato nominato arcivescovo titolare di Monteverde (Av) il 27 gennaio 2012. È stato nominato Nunzio Apostolico in Rwanda il 16 febbraio 2012.

  Rita Castello

Saluto di Mons. Luciano Russo

"Sapienza e Prudenza". Nel motto episcopale ho desiderato mettere queste due parole che fanno riferimento alla Sapienza del Vangelo, Parola di Dio incarnata, e a Maria che come una stella illumina la nostra vita e la guida verso la salvezza, Gesù Cristo suo figlio e nostro Signore. Il grande mistero della risurrezione di Gesù, evento fondamentale della nostra fede, che ha cambiato il corso della storia e che si rende attuale in ogni celebrazione eucaristica, ci pervade e ci riempie il cuore di gioia. Con l’Ordinazione Episcopale Cristo risorto mi ha configurato ancora di più a sé. In questo giorno importante e solenne, desidero riconoscere la presenza e l’amore del Signore nella mia vita. E’ Lui che ci ha amati per primo e sempre prende l’iniziativa per condurre la nostra esistenza secondo i suoi disegni di salvezza. Benedico, perciò, il Signore, datore di ogni bene, per il dono della vita, per il Battesimo, per la fede cristiana, per la vocazione sacerdotale. Ringrazio, in primo luogo, la mia famiglia, i miei genitori che con sacrifici e generoso impegno mi hanno sempre aiutato e sostenuto nella mia scelta vocazionale; i miei fratelli e sorella con le rispettive famiglie che mi sono vicini e che partecipano, oggi, con me alla gioia di questo incalcolabile dono celeste. Rinnovando la gratitudine alla Chiesa, Corpo di Cristo nella storia, per la grazia del battesimo, desidero esprimere la mia filiale riconoscenza, comunione e fedeltà al Santo Padre il Papa Benedetto XVI, Successore dell’Apostolo Pietro, principio e fondamento perpetuo e visibile dell’unità della fede e della comunione. In modo particolare ringrazio Sua Eminenza il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato di Sua Santità, per avermi conferito l’Ordinazione Episcopale, e tutti i Vescovi che dopo di lui mi hanno imposto le mani: i conconsacranti, Mons. Angelo Spinillo, Vescovo di Aversa, e Mons. Giovanni Angelo Becciu, Sostituto della Segreteria di Stato della Città del Vaticano; il Cardinale Crescenzio Sepe, Arcivescovo Metropolita di Napoli, i Vescovi emeriti della diocesi di Aversa e tutti gli altri Vescovi della Campania. Sono molto grato per la presenza dei Nunzi Apostolici con cui sono stato collaboratore: Mons. Alfio Rapisarda, in Brasile, e Mons. Francois Bacqué, in Olanda; nonché dei Nunzi della diocesi di Aversa qui presenti: Mons. Angelo Mottola, del mio stesso paese di nascita, Mons. Alessandro D’Errico, Nunzio Apostolico in Bosnia ed Erzegovina, e Mons. Giovanni d’Aniello, Nunzio Apostolico in Brasile, Con animo grato, sento in modo speciale la mia appartenenza alla diocesi di Aversa, la cui Cattedrale oggi ci accoglie. Saluto con affetto tutti i sacerdoti concelebranti; i diocesani, quelli provenienti da altre diocesi della Campania, da Roma, dall’Italia; permettetemi un ringraziamento particolare a Mons. Antonio Cacciapuoti, parroco a Pasadena, in California, che è venuto dagli Stati Uniti solo per questa occasione. Siamo entrati insieme in prima media al seminario e siamo gli unici due sacerdoti di quella classe. Saluto i diaconi, transeunti e permanenti, i religiosi, le religiose e in modo speciale la rappresentanza della Nunziatura Apostolica in Bulgaria, dove sono stato fino a qualche mese fa Consigliere. Ricordando con riconoscenza gli importanti anni della formazione al sacerdozio, dapprima nel Seminario diocesano di Aversa ed in seguito nell’Almo Collegio Capranica a Roma, qui rappresentato dall’attuale Rettore, Mons. Gildo Manicardi, saluto con affetto tutti coloro che mi hanno educato a crescere nelle virtù umane e cristiane. Sono grato per la partecipazione delle distinte autorità civili e militari, dei comuni di Aversa e Lusciano, e di tutta la nostra provincia di Terra di Lavoro. Un saluto cordiale a coloro che sono venuti da Monteverde, mia sede titolare. Un sentito ringraziamento a tutti coloro che con dedizione e generoso impegno hanno collaborato alla preparazione e alla riuscita di questo straordinario evento che ha registrato, per la prima volta in questa storica Cattedrale, la presenza del Cardinale Segretario di Stato. Un saluto cordialissimo e specialissimo ai Luscianesi, che come sempre sono accorsi numerosi per accompagnarmi con l’affetto e la preghiera. A loro si unisce anche il mio saluto a tutti coloro che hanno voluto onorarmi, oggi, con la loro presenza: gli amici, i parenti, i conoscenti, le associazioni e le congreghe. Alla Vergine Maria, Madre di sapienza e di prudenza, affido il mio ministero episcopale e la missione che il Santo Padre mi ha affidato in terra d’Africa, cercando di essere umile strumento nelle mani del Signore, per il bene delle anime e la gloria di Dio. Perciò, con  tutto il popolo cristiano, ripeto: “Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, santa Madre di Dio, ascolta le nostre suppliche e liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta.”
Amen.